mercoledì 18 dicembre 2019

Tiresia di Camilleri, l'ultimo colpo di sgorbio


Morendo il 17 luglio scorso, due giorni dopo la data fissata per la rappresentazione della sua Autodifesa di Caino alle Terme di Caracalla, dopo l'esibizione al teatro greco di Siracusa, è come se Andrea Camilleri la sua apologia atea l’avesse appena recitata e si fosse congedato consegnando ai posteri il proprio testamento spirituale sotto forma di un libricino adesso pubblicato da Sellerio e nei modi di un antivangelo cosmologico sul destino dell’uomo.

martedì 17 dicembre 2019

La cultura è una cosa, la sua fruizione un'altra



Articolo uscito su Repubblica-Palermo il 10 dicembre 2019

I dati Istat sulla Sicilia cenerentola della cultura riflettono una realtà che se è scientificamente documentata, considerata la serietà della fonte, non lo è più se si cambia prospettiva. Non vale l’equazione per cui, mancando la materia prima, come la Germania è l’ultimo Paese in fatto di produzione di banane, la Sicilia è al fondo di quella culturale.

giovedì 31 ottobre 2019

"La Natività", un capriccio mafioso e un film di reticenze

Gian Maria Volonté nel film "Una storia semplice" tratto da Sciascia

Sono trascorsi cinquant’anni dal trafugamento della Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, l’opera di Caravaggio scomparsa nottetempo dall’Oratorio di San Lorenzo di Palermo. Del misterioso furto si è per ultimo occupato Roberto Andò con il film ingarbugliatissimo e poco fortunato Una storia senza nome.

mercoledì 30 ottobre 2019

"Il Condottiero" di Antonello non è Canderas


Anselmo Madeddu, ricercatore siracusano e al secolo dirigente sanitario, ha avanzato su “La Sicilia” l’ipotesi che il ritratto del Condottiero, custodito al Louvre e opera certa di Antonello da Messina, sia quello di Giovanni Cardenas, governatore per venticinque anni della Camera reginale su incarico di Isabella di Castiglia di cui era maggiordomo di corte.

"Sette e mezzo", il romanzo che anticipò "Il Gattopardo"



Se ha ragione Rousseau, secondo cui non c’è libro che non sia in qualche modo il rifacimento di un altro, anche Il Gattopardo, l’originalità del quale ne ha soprattutto determinato il successo, ha avuto dei modelli. I più vicini sono ritenuti quelli che completano con esso la trilogia della Sicilia risorgimentale, I Viceré e I vecchi e i giovani.

martedì 22 ottobre 2019

Danilo Dolci, un marziano in Sicilia


Sebbene prevalentemente incline all’azione dimostrativa e alla divulgazione pedagogica, Danilo Dolci può stare nella storia della letteratura iscrivendosi nell’elenco di quegli autori, da Foscolo e Mazzini, che fondando la propria iniziativa sull’ambivalenza tra pensiero e azione hanno dato alle proprie istanze civili una base letteraria col muovere da opere scritte nelle quali la ricerca della verità (che è sciascianamente e vittorinianamente il fine della letteratura) ha tenuto il passo della narrazione anche nel senso che il legomenon ha avuto lo stesso peso del dromenon.

sabato 12 ottobre 2019

La via siciliana per restare vergini è anche inglese



Una psicologa vicentina che su Youtube tiene un corso di buon sesso ha raccontato di una sua collega che le avrebbe riferito un comportamento tipicamente siciliano proprio delle ragazze che, volendo arrivare vergini al matrimonio, si concedono a pratiche sessuali alternative anche ben più spinte. Naturalmente la psicologa in questione ha riportato quanto appreso con la tipica aria di pregiudizio dei settentrionali e un sorrisetto di commiserazione deliberatamente antimeridionale.

mercoledì 2 ottobre 2019

De Roberto, "L'imperio" sconclusionato


È toccato a L’imperio, il romanzo meno compiuto e più debole di Federico De Roberto, il trattamento critico maggiore, non solo per la densità del saggio introduttivo, esteso all’opera complessiva dell’autore catanese, ma anche per la sua natura di editing.

mercoledì 17 luglio 2019

La morte di Camilleri, il contastorie della Sicilia che cambia


Andrea Camilleri è morto stamane alle 8.20 al Santo Spirito di Roma dov’era ricoverato dal 17 giugno. Durante la notte le sue condizioni si sono aggravate. Sin dal momento del ricovero è stato in coma farmacologico. Che è durato un mese esatto, anche nel computo delle ore trascorse dal malore alla morte.

domenica 14 luglio 2019

Portella, i segreti della Dc che riguardarono anche il Pci



Se la scena madre della vicenda di Salvatore Giuliano fu Portella della Ginestra, alla stessa strage è, in maniera sia pure laterale e più scorciata, legato il nome dello storico emerito palermitano Francesco Renda, che il primo maggio del ’47, in veste di segretario della Federterra, fu incaricato di tenere un comizio dove la banda Giuliano fece dodici morti.

sabato 13 luglio 2019

Il genio siciliano che inventò il jazz



In un docu-film del 2013 intitolato “Da Palermo a New Orleans. E fu subito jazz” Renzo Arbore che lo realizzò si chiedeva cosa mai avessero i siciliani per eccellere nella musica, in particolare nel jazz.

giovedì 11 luglio 2019

Autrici siciliane, la letteratura dell'ombelico

 

Federico Zandomenighi 1874

Tre narratrici siciliane sono ai primi posti nelle classifiche di vendita, avendo conquistato un pubblico costituito per la stragrande maggioranza di donne, che sono sempre di più la platea forte fruitrice del romanzo.

giovedì 27 giugno 2019

Sciascia, un romantico en travesti



A trent’anni dalla scomparsa, Leonardo Sciascia sfugge in maniera anguillare a ogni tentativo di storicizzazione e continua a mantenersi «attuale», come nel ’74 lo vede Pasolini per il quale la sua vocazione a giudicare il mondo nasce dalla natura di «moralista meridionale»: un moralismo civico e laico fondato su un’arcaica antropologia dell’onore ed esercitato esclusivamente sul suo tempo. Come si spiega allora che, pur interessato solo al suo presente, Sciascia sia oggi, in una realtà nazionale cambiata radicalmente, oggetto di intense iniziative commemorative che vanno moltiplicandosi in vista del 20 novembre prossimo?

lunedì 24 giugno 2019

Camilleri e la morte priva di sacralità



Il tema della morte in Andrea Camilleri (che ora si trova faccia a faccia con essa come il cavaliere Antonius Block di Bergman in una decisiva partita a scacchi) è centrale e ricorsivo nella sua opera: non solo nel ciclo di Montalbano dove la morte è insita nel giallo, ma anche nella produzione storico-civile, da La strage dimenticata a Le pecore e il pastore, romanzi solo nei quali i decessi si contano a decine.

giovedì 20 giugno 2019

Un testimone: vera la love story tra Giuliano e la "Santuzza"

Maddalena Lo Giudice in due istantanee inedite a distanza

Sessantanove anni dopo la morte di Salvatore Giuliano, c’è ancora chi è vivo per fornire nuove testimonianze sulla sua vicenda costellata di misteri, uno dei quali è quello che riguarda la “Santuzza”, la ragazza di Antillo che si chiamava Maddalena Lo Giudice e che avrebbe avuto dal bandito il memoriale con i segreti su Portella della ginestra e i nomi dei politici collusi, gioielli per venti milioni di lire e un figlio.

sabato 8 giugno 2019

Camus tra letteratura e filosofia


Dove termina Dostoevskij comincia Camus, ma fino a noi sono giunti insieme con la stessa aria di attualità. Ci parlano ancora dell’uomo e del mondo, nell’evidenza che non sono cambiati né l’uno né l’altro. Coscienza esistenzialistica entrambi, ma fideistica una e perplessa l’altra, continuano ad additarci il germe della nostra impotenza a misurarci con gli altri e dell’incapacità di vincerla, in una parola “il senso dell’assurdo”, nella vocazione incoercibile a renderci estranei a noi stessi.

giovedì 16 maggio 2019

Nel "Giorno della civetta" tre puntini come chiave


Quando capomafia non era un unico sostantivo e Leonardo Sciascia lo divideva in due; quando cioè la mafia era davvero «nella fantasia dei socialcomunisti» e la Commissione Antimafia solo una proposta parlamentare, Il giorno della civetta arrivò nelle librerie come, esattamente venti anni prima, nel 1941, erano apparsi di Brancati Don Giovanni in Sicilia e di Vittorini Conversazione in Sicilia: primi romanzi siciliani antifascisti questi, primo romanzo antimafia quello.

sabato 11 maggio 2019

Fava e i professori dell'antifascismo


Come il “piccolo giudice” dello Sciascia di Porte aperte, anche il “professore” di Claudio Fava de Il giuramento (add editore, pp. 127, euro 14) non ha un nome. Non serve quando un personaggio da romanzo assurge a ipostasi di una coscienza morale: in Sciascia contro la pena di morte nel 1937, in Fava contro l’obbligo posto nel 1931 dal governo Mussolini ai docenti universitari di giurare fedeltà al regime fascista e dichiararsi quindi collusi.

giovedì 21 marzo 2019

La biblioteca di Bufalino che non presta i libri


Fu in questa lunga sala, una delle due che compongono la Biblioteca Bufalino, ricavata nel vecchio mercato ittico, che un anno prima di morire lo scrittore di Comiso ricevette una comitiva di lettori tedeschi venuti con i suoi libri in mano per conoscerlo e fargli domande.

venerdì 8 marzo 2019

La tranquilla Messina barricadera


L’immediato Secondo dopoguerra fu caratterizzato in Sicilia da una serie continua di rivolte popolari scatenate essenzialmente contro il carovita. La Sicilia si confermò una terra cresciuta nello spirito del Vespri e dei moti del 1848. Il 1946 fu l’anno che più infiammò l’intera Sicilia.

martedì 5 marzo 2019

L'antica Comiso che non si trova è sotto l'aeroporto?




Quando tra il 2012 e il 2013, a trecento metri dall’aeroporto di Comiso, fu scoperta una necropoli greca con otto tombe sparse in una vasta area già esplorata da Biagio Pace e sottoposta a vincolo indiretto, gli archeologi si chiesero dove fosse l’abitato, nel presupposto che se c’è un cimitero ci deve essere una città. Se lo chiedono ancora.

venerdì 22 febbraio 2019

La storia dell'Etna che è anche un mito


Se l’Etna offre un aspetto legato al variare del punto di osservazione; se appare in fogge diverse secondo le stagioni e le condizioni del tempo; se il suo genere, femminile o maschile, dipende da chi veda la montagna o il vulcano; se ancora la sua morfologia cambia col sovrapporsi e il moltiplicarsi delle eruzioni; se addirittura a volte si sottrae alla vista mentre altre si avvicina in un miraggio: se insomma l’Etna non si lascia irretire in un’immagine fissa, una iconografia permanente, è perché non ha storia. O meglio: è intollerante ai metodi della storia.

lunedì 11 febbraio 2019

L'epopea dei cantastorie


Quando bastava una marca da bollo di 500 lire e le piazze siciliane erano palcoscenici dove celebrare i riti dell’ostensione raccontando mirabilia, fole e fanfaluche, trovatori girovaghi senza parte ma con molta arte, un cartellone simile a una pagina di fumetti e una chitarra a tracolla, disputavano chiani e chiuse ai pupari e ai canterini, i parenti più stretti del Barnum del folk.

venerdì 1 febbraio 2019

Bufalino a Sciascia: sei come me, più cuore che ragione



L’intera opera di Leonardo Sciascia può farsi rientrare in una insistita operazione della ragione condotta sul crinale della ricerca della verità e della cartesiana clarté dentro un quadro di aderenza al dato storico, al “certo storico” dunque, nel quale non possono trovare spazio i temi romantico-decadenti che designano il coté letterario opposto: quello del cuore, dove i simboli prevalgono sui segni, il passato sul presente, la memoria sulla sua cancellazione, il vissuto sulla vita, la verosimiglianza sulla verità, la visione sulla vista, il paradiso artificiale sulla peripezia umana.

giovedì 31 gennaio 2019

Il prefetto che a Ragusa sfidò la politica. E perse


Il 31 gennaio 1993, intorno alle 18, il prefetto di Ragusa Antonino Prestipino Giarritta era in Piazza del Popolo ad aspettare l’autobus diretto a Messina, la sua città. Lasciava la carica di rappresentante del governo su disposizione del ministro dell’interno Nicola Mancino. 

giovedì 24 gennaio 2019

Quando lo Stabile di Catania disse no a Sciascia



Scrivendo per il suo “Almanacco siciliano” del 1969 la nota biografica su Sciascia, il poeta di Linguaglossa Santo Calì, fine saggista e attento osservatore della vita culturale siciliana, circonfuse nel mistero le ragioni per le quali il Teatro Stabile di Catania, dopo averlo inserito nel cartellone della stagione ‘64-65, non rappresentò L’onorevole

domenica 20 gennaio 2019

La luce a cielo aperto di Antonello

 


Sono gli occhi di Antonello, meglio ancora lo sguardo o forse più esattamente l’espressione, a ipnotizzare l’osservatore, cui sembra di essere osservato, a volte scrutato, altre adocchiato oppure disdegnato o anche interrogato. La sensazione si avverte anche visitando la mostra su Antonello da Messina che dopo il 10 febbraio da Palazzo Abatellis a Palermo si trasferirà fino al 2 giugno a Palazzo Reale a Milano.

mercoledì 16 gennaio 2019

Il giovane Camilleri a Porto Empedocle


Non è rimasto più nessuno della variopinta squadra di buontemponi che a Porto Empedocle si nutrì negli anni Trenta di quegli interessi perlopiù culturali ai quali Andrea Camilleri ispirò la propria educazione letteraria.

sabato 12 gennaio 2019

Dalì e Dante, confronto sulla Commedia



Non andate a Caltanissetta, nel tempio della cultura che è divenuto Palazzo Moncada, per vedere una mostra ma per assistere a una giostra. Vi attende infatti la tenzone tutta artistica e certamente singolare tra due giganti di sempre, Salvador Dalì e Dante Alighieri.

mercoledì 9 gennaio 2019

"Morto un sosia di Giuliano", le ultime rivelazioni



L’ultima rivelazione su Salvatore Giuliano viene da Potenza, dove un giornalista, Angelo Mauro Calza, evidentemente non proprio preparato e aggiornato sul caso Giuliano, ha raccolto per telefono le dichiarazioni di un infermiere dell’ospedale di Castelvetrano, Giosi Zito (che fa anche l’attore), il quale assistette il famoso “avvocaticchio” difensore del bandito, Gregorio Di Maria, quando era ricoverato e prima che morisse.

martedì 8 gennaio 2019

Il segreto dell'anello di Theano: pagano o cristiano?


Il recupero del cosiddetto “anello di Theano” (o forse Teano o ancora Teanò) da parte del Museo regionale di Agrigento più che risolvere un caso ne apre uno nuovo.

lunedì 7 gennaio 2019

Borrometi: io, la mia vita e la mafia



Giungendo da Racalmuto alle porte di Vittoria, Sciascia scriveva di avere l’impressione di «valicare un confine», di arrivare all’«argine contro cui si spengono, non senza qualche impennata, le ondate mafiose». Era appunto un’impressione, accreditata dall’epiteto di “Sicilia babba” che il Ragusano s’era visto attribuire.

sabato 5 gennaio 2019

Fava, il giornalista che insegnava la bellezza


Dopo trentacinque e nel giorno della sua uccisione è forse il caso di uscire dallo spirito celebrativo nel quale nemmeno Giuseppe Fava avrebbe voluto trovarsi, ancor più quando diventa autoreferenziale, come indulgevano nel 2014 Antonio Roccuzzo per il trentennale in un docufilm trasmesso da Raitre e l’anno scorso uno sceneggiato di Raiuno.