Gli italiani non gesticolano più. Almeno secondo Don Winslow, che nel primo romanzo di una nuova trilogia (Città in fiamme, HarperCollins, pp. 544, euro 20,90) fa cadere uno dei cliché più resistenti in America. Li tiene con le mani a posto, ma continua a chiamarli mafiosi.
domenica 15 maggio 2022
domenica 8 maggio 2022
Saviano e il fallimento della sua docufiction
Articolo uscito su Libero il 7 maggio 2022
Rilanciando in letteratura la docufiction, Saviano dimostrò nel 2006 con Gomorra che la realtà è narrabile e che il “misto di storia e invenzione” teorizzato da Manzoni può valere anche per il contemporaneo, ma a condizione che sia sconosciuto. Un romanzo sulla camorra era quindi concepibile, come ancora di più lo sarebbe oggi sulla ‘ndrangheta, perché si tratta di mondi rimasti oscuri e poco esplorati, per cui sapendosene poco l’esercizio di immaginazione - l’invenzione letteraria - giova a ricrearli con successo.
giovedì 5 maggio 2022
Ken Follett e l'escalation avvenuta un anno prima
La guerra in Ucraina ha un precedente nel romanzo dell’anno scorso di Ken Follett, Never, tradotto inopinatamente in italiano con un titolo, “Per niente al mondo” (Mondadori), che appare un calembour sottendendo una distruzione totale e anticipando insomma il finale, mentre “Giammai”, nell’accezione originale, esprime uno scongiuro perché una guerra nucleare non abbia a scoppiare mai, soprattutto nei modi in cui li prefigura l’autore britannico ricordando in premessa le futili scaturigini della Prima guerra mondiale.
lunedì 2 maggio 2022
Carofiglio trasloca a Milano. Con una donna più vizi che virtù
Accantonati il replicante avvocato Guerrieri e il fugace maresciallo Fenoglio, volendosi sprovincializzare una volta traslocato da Bari a Milano, dove ha ambientato i due episodi del nuovo ciclo di Penelope Spada, Gianrico Carofiglio ha pensato di liberarsi del laticlavio di autore raffinato che lo stava affossando e, adottando una donna metropolitana come eroina, si è votato a una scelta più mass-cult sposando le teorie del romanzo di ultima cotta, che richiedono un pubblico tanto più basso quanto più vasto, da conquistare con la tecnica delle serie Tv: piacioneria più faciloneria, una trama di schemi fissi alla Camilleri e un modello di aneddotica intinta nella massima e nel mottetto come anche nella barzelletta da elevare a principi morali. Indimenticabile quella comparsa in La disciplina di Penelope dell’ubriaco che cerca le chiavi dove non c’è buio. Arcinota fino all’improponibilità e propinata come apologo morale.
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