Secondo una convenzione stipulata tra l’Assemblea regionale siciliana (il corrispettivo del Consiglio regionale) e il Banco di Sicilia, i deputati regionali (che già percepiscono un’indennità mensile netta superiore ai diecimila euro e che forse per questo non si chiamano «consiglieri», come succede altrove e in un volgare Consiglio comunale, ma «parlamentari») possono oggi godere non solo di tassi agevolati del 2% per l’acquisto della prima casa e di sussidi per funerali e sepoltura, ma possono accedere anche a un mutuo fino a 300 mila euro per acquistare, in alternativa alla casa, anche locali per la propria segreteria politica.