giovedì 2 dicembre 2010

Romano: l'Unità fu fatta anche dal Sud



La storia, si sa, la scrive sempre il vincitore. E avendo il Regno di Piemonte travolto quello di Napoli, il sospetto è che la storia dell’unità d’Italia così come la conosciamo manchi delle pagine scritte dai vinti, sicché quella ufficiale sarebbe una versione e non la verità dei fatti. Negli ultimi anni si è però fatta avanti una corrente revisionistica che, prendendo sempre più coraggio, sta facendo opera di integrazione e sfidando il canone storico. 

domenica 10 ottobre 2010

La seconda casa dell'onorevole, anzi la segreteria


Secondo una convenzione stipulata tra l’Assemblea regionale siciliana (il corrispettivo del Consiglio regionale) e il Banco di Sicilia, i deputati regionali (che già percepiscono un’indennità mensile netta superiore ai diecimila euro e che forse per questo non si chiamano «consiglieri», come succede altrove e in un volgare Consiglio comunale, ma «parlamentari») possono oggi godere non solo di tassi agevolati del 2% per l’acquisto della prima casa e di sussidi per funerali e sepoltura, ma possono accedere anche a un mutuo fino a 300 mila euro per acquistare, in alternativa alla casa, anche locali per la propria segreteria politica.

giovedì 23 settembre 2010

Ilardo, l'eroe dei due mondi

Luigi Ilardo con Bernardo Provenzano a Mezzojuso

Luigi Ilardo è stato un infame per la mafia, a cui apparteneva pressoché dalla nascita, e un infiltrato per una parte dello Stato che lo chiamava “Oriente”.

mercoledì 15 settembre 2010

Senza scrittori o senza cultura?



Insensibile alle controspinte che vorrebbero riportarla sul piano della realtà e della concretezza, quindi dell’utilità, la letteratura come bene ineffabile e forma della vanitas vanitatum rischia di finire nel cono d’onta del postmoderno a farne da tappo finale.

venerdì 3 settembre 2010

Le mancanze di Mancuso



Sulla questione se sia etico pubblicare per Mondadori, dal momento che la major di Segrate è proprietà di Berlusconi, Vito Mancuso torna su Repubblica volendo avere l’ultima parola dopo aver avuto la prima.

sabato 28 agosto 2010

Il Caino ricreato di Saramago



Pur avvertendo che il racconto non ha nulla di storico, Saramago è al libro che non nomina mai, la Bibbia, che si rifà scrivendo di Caino nei modi di un revisionismo arrabbiato e indignato, dissacratorio e a volte sprezzante, certamente blasfemo. 

mercoledì 4 agosto 2010

La letteratura è l'anima dell'umanità



Quando si pensa al giornalismo è naturale abbinare ad esso la letteratura, trattandosi di attività che richiedono entrambe l’esercizio della scrittura. Il binomio equivale, nell’immaginario comune, a quello architetto-ingegnere o monaco-sacerdote o attore di cinema-attore di teatro.

martedì 20 luglio 2010

La macchina del fango di Saviano


Capitando a ridosso del ddl sulle intercettazioni, lo “scandalo P3” sembra accreditarne il fondamento. Ironia del giornalismo, è proprio “la Repubblica” a offrire la chiave di legittimazione. Lo fa mercé la sua firma di punta, Roberto Saviano, che nell’articolo del 17 luglio rivela quali sono state le strategie per inchiodare Caldoro.

sabato 17 luglio 2010

Gli amici con i pennacchi


«Levateje er vino» avvertiva qualche settimana fa Costanzo, nelle sue svaporate “Notti mondiali”, di un ospite che le diceva di testa. Pur avendole fatte di pancia, nessuno ha però pensato di consigliare agli amici della domenica di privarsi dello strega, cosicché quest’anno si sono fatti cogliere a barcollare lungo i muri del Ninfeo con tanti «pennacchi» in capo come cappelli di lucignolo.

giovedì 8 luglio 2010

I terroni di Aprile


Nello Zibaldone Leopardi dice che la civiltà progredisce da sud verso nord e che è meridionale se antica mentre la moderna è settentrionale. Il divario Nord-Sud non è dunque che nella storia dell’Italia come dato di natura. Ma Leopardi intende riferirsi alla civiltà letteraria e lascia dunque che le sorti, magnifiche e appunto progressive, di un Paese sia la storia stessa a deciderle. È con la storia allora che bisogna fare i conti.

venerdì 25 giugno 2010

Saviano dopo Gomorra


Se Gomorra ha vestito Saviano di un abito nero da tenebroso inquisitore del male, giudice ieratico e angelo sterminatore, i libri che sono venuti dopo, come anche gli interventi pubblici, gli articoli e tutte le conferenze, colorano invece del candore del bianco una coscienza civile diventata quasi curiale, preraffaellita, sorprendente entro una misura che da quarisemalista si è mutata in ponteficale.