domenica 14 luglio 2013

L'estate siciliana, la brutta stagione

"Estate siciliana" (acquerello) di Totò Lucania
Le stagioni cambiano anche in letteratura. In quella siciliana certamente. Dalla metà del secolo scorso l’estate non è per tutti gli scrittori «la bella stagione». A rinverdire per ultimo l’equazione di antica credenza siciliana “canicola uguale sventura” è stato Andrea Camilleri che nel suo La vampa d’agosto ha fatto del caldo torrido il corresponsabile di una feroce vendetta, imputando al solleone la partecipazione di Montalbano al delitto.