giovedì 9 ottobre 2008

La Chiesa secondo il vangelo di Sciascia


Per andare a Montedoro a insegnare religione, don Angelo Rizzo non poteva che passare, ora sono quarant’anni, davanti alle cave che erano state il rifugio di fra’ Diego La Matina, l’eretico assassino dell’Inquisitore. Ma più che il monaco delinquente, il futuro vescovo di Ragusa vedeva apparire tra gole e giogaie l’ultimo eretico vivente - quel Leonardo Sciascia di civile e altrettanto tenace concetto impegnato nelle prime incursioni nei territori clericali - che era devoto di Montaigne, scettico al suo pari, e credente, come “il piccolo giudice” del suo futuro Porte aperte, in un giusnaturalismo di fede etica e rensiana.