venerdì 12 agosto 2022

Ardita si fa giudice del proprio sistema

 


Articolo uscito su Libero l'11 agosto 2022

Il giorno della cattura di Bernardo Provenzano, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso volle vedere il boss e gli chiese (secondo quanto scrive in Pizzini, veleni e cicoria) se insieme potevano fare qualcosa per la Sicilia e di cosa avesse bisogno. Negli stessi giorni di aprile 2006 il capo della mafia, latitante da 43 anni, ricevette la visita in carcere anche del direttore dell’Ufficio detenuti Sebastiano Ardita, un altro siciliano preoccupato della sua salute, giusto quanto l’attuale membro del Csm rivela nel suo ultimo libro Al di sopra della legge (Solferino), dove scrive di averlo rassicurato che in carcere avrebbe ricevuto ogni cura e la copia di una Bibbia, precisando alla fine di avere tenuto con lui una conversazione alla pari.