L'ultima inquadratura della serie Tv "House of cards" |
La più grande americanata degli ultimi tempi è quella apparsa nella penultima puntata della seconda serie Tv, americana ovviamente, House of cards. Colpa soprattutto del genere battezzato "serie Tv".
Ad un certo punto, senza che nulla lo faccia presagire, Frank Underwood (vicepresidente degli Stati Uniti e prossimo a diventare il presidente), la moglie Claire e l'agente di scorta Edward Meechum, mentre inopinatamente Frank sta fasciando una mano al suo poliziotto di fiducia, che peraltro ha sempre chiamato per cognome e trattato con assoluto distacco, gliela accarezza. Claire li vede, si avvicina e bacia le mani intrecciate di entrambi, dopodiché Meechum le dà un bacio sul collo e lei bacia il marito sulla bocca. Non è finita. Meechum e il vice presidente Usa si baciano anche loro sulla bocca. Nella puntata successiva, l'ultima in attesa della terza serie in programma in Italia l'anno prossimo, non rimane traccia dell'episodio, come se non fosse avvenuto. Un episodio del tutto dissonante, astruso, fuori luogo, inspiegabile. Claire non ha mai dato adito a fare pensare di essere attratta dal poliziotto, che ha sempre ritenuto fedele, professionale e tutt'alpiù simpatico; Underwood non ha mai fatto pensare di avere tendenze omosessuali anche se latenti; Meechum è sempre stato al suo posto, rispettosissimo e discreto, ancorché la sua richiesta di occuparsi della protezione della moglie del vicepresidente abbia lasciato immaginare a un suo interesse extraprofessionale per la seducente lady, ma nemmeno lui ha mai avuto tentazioni omosex.
Non sappiamo se nella terza serie avremo un presidente Usa insospettabile gay, ma certamente l'intrusione della zeppa sorprende non poco, anche se davanti a una serie Tv americana abbiamo imparato come ci sia tutto da aspettarsi. Ma questa volta la reazione del telespettatore è stata una sonora risata, quella tipica di un genere che dai tempi del western è chiamato appunto "americanata" per i suoi eccessi e la sua sfrontata inverosimiglianza che rasenta l'esibizionismo e la volgarità. L'americanata l'abbiamo vista nei cavalli che corrono più veloci di un treno, nel pistolero ormai spacciato che uccide venti nemici armati, nei salti da un palazzo a un altro o su un canyon di dieci metri e tutti quelli che vengono fatti rientrare, sollecitando l'immaginazione e la sospensione dell'incredulità, negli effetti speciali. Ma oggi che gli effetti speciali hanno raggiunto tecniche tali da fare apparire realistiche le scene più improbabili, l'americanata si è convertita nella incongruità della sceneggiatura dove ha trovato spazio l'incoerenza della trama, l'inconsistenza dei personaggi e l'evanescenza della tenuta d'insieme.
Con le serie Tv questa deriva si è accentuata. La serie Tv è un format erede legittimo del feuilleton che nell'Ottocento si articolava in puntate periodiche ognuna delle quali era necessario, perché creasse l'attesa e mantenesse l'interesse, che possedesse almeno una scena regolata sulla sorpresa, che insomma suscitasse il sussulto del lettore. Se non c'era almeno un sussulto si era visto che l'interesse scemava circa la prosecuzione. Non a caso la scena a sorpresa doveva cadere tra le ultime, così da prefigurare una continuazione che ripartisse da essa o che la riprendesse. Allo stesso modo il petting a tre nella penultima puntata di House of card è stato concepito perché si pensasse a un ritorno nell'ultima su temi fatti per sollecitare la pruderie.
Il feuilleton non ebbe lunga vita: non perché stancò o perché il pubblico preferì che le puntate uscissero in volume così da non aspettare spasmodicamente come avvenne, con episodi da Helzapoppin della folla, per le uscite dei Beati Paoli a Palermo, ma perché il ricorso troppo insistito a scene di tutta improbabilità rendevano troppo romanzata la vicenda, tale da essere tenuta in sospetto di realtà e relegata quindi nel genere del fantasy. Se diventa una regola che ogni puntata contenga una zeppa è inevitabile che il lettore giochi alla sua ricerca e alla sua scoperta, togliendo alla storia proprio il suo elemento di forza, il colpo di scena. In sostanza il colpo di scena si ha, nel romanzo d'appendice come nella serie Tv, se la sorpresa non rimane un abbaglio, uno sfaglio momentaneo, come un acuto per svegliare il pubblico mezzo addormentato, ma crei appunto una svolta, segni un bivio, un cambiamento di percorso.
Le serie Tv come la celebrata House of cards dove il presidente richiama Obama e il segretario di Stato ricorda la Clinton, così aderenti alla realtà anche nell'immaginare lo studio ovale e gli intrighi di palazzo, non possono permettersi americanate nello stesso momento in cui però non possono farne a meno essendo appunto a puntate. Per ridurre questo diaframma ultimamente le serie Tv vengono messe in onda divise per coppia di puntate, così da ridimensionare l'effetto della zeppa, ma è chiaro che la soluzione sarebbe quella di offrire le serie non a puntate ma in un unico svolgimento, un lungo film di tredici o più ore che lo spettatore deciderà a casa in quanti tempi vedere. Ma in questo modo verrebbe fatta fuori la televisione per la quale la serie Tv è nata.
Probabilmente si avrà, con l'espansione di internet, che le serie Web, già in circolazione come scimmiottamento delle serie Tv, acquisiscano autonomia e una loro identità proponendo non più serie ma longfilm che comprendano le interruzioni pubblicitarie. Ma nulla ci garantisce che anche così possa morire la nuova americanata. La supposizione è che fin quando il cinema rimane nelle mani degli americani non sarà possibile disfarsi dell'americanata. La letteratura europea non soffre più di questo male, proprio del feuilleton, dopo che ha smesso di occupare gli spazi delle riviste periodiche del tipo di quello imperante anche negli Usa negli anni Trenta. Con il romanzo d'appendice sono morte infatti anche le riviste.