lunedì 24 marzo 2014

Suor Cristina, la voce di Francesco


Il fenomeno mondiale del momento è una suora orsolina di 25 anni, nativa di Comiso, la città dell'ateo Bufalino e del più miscredente Fiume oltre che la famigerata Cruisetown degli anni Ottanta. Si chiama oggi suor Cristina ed ha letteralmente sfondato alla trasmissione The Voice e soprattutto su You tube dove ha totalizzato finora oltre tredici milioni di visualizzazioni.
Un miracolo, hanno gridato quanti nella nuova età di Bergoglio vedono un rilancio della spiritualità e del credo cattolico. E un miracolo potrebbe davvero sembrare se si pensa come a Cristina, una voce da talento nato e una vocazione innata, è arrivata la chiamata di Dio, che lei definisce "il mio uomo che non mi tradisce mai", alludendo forse a delusioni adolescenziali avvenute quando era ancora laica. Protagonista fu suor Rosa, al secolo Arcangela Salerno, vissuta a cavallo degli ultimi due secoli a Monterosso Almo, dieci chilometri da Comiso. 
A diciotto anni Cristina, che sa di avere una bella voce e un grande sogno, quello di diventare cantante, anima con il suo canto non solo le funzioni religiose ma anche le iniziative collaterali. Un giorno, rispondendo a una idea dell'attrice Claudia Koll, anche lei chiamata dal Cielo a rendere testimonianza al mondo, accetta di interpretare suor Rosa in una pièce teatrale. Ed è proprio nei panni della orsolina impegnata a reclutare ragazze cui chiede se sono disposte a lasciare tutto per darsi al Signore che Cristina, facendosi la stessa domanda, si risponde di sì e si fa suora. Non lascia il canto, anzi. 
Va in Brasile dove continua ad animare le comunità e i centri di orfani e poveri, poi in Italia prova a farsi notare a X Factor e Amici ma passa inosservata e soprattutto inascoltata, finché mercoledì scorso a The Voice non si ha il miracolo. La sua canzone commuove tutti e gira il mondo sul web. Piace la sua spontaneità, colpisce la semplicità, sconcerta il profondo amore per Dio e strega il suo modo di muoversi sul palcoscenico. 
"Papa Francesco incoraggia noi giovani a stare tra la gente" dice aspettando adesso una sua telefonata. E chi gli augura "in bocca al lupo" risponde "meglio in braccio a Gesù". L'evangelizzazione passa oggi anche attraverso il rock e suor Cristina può giubilare così come Bergoglio può levare lodi per avere raggiunto i dieci milioni di "mi piace" su facebook. In fondo non fanno che portare fedeli in chiesa o comunque nei pressi.
Ma è davvero giusto così? Non si rischia di commettere un peccato mortale qual è il divieto di nominare il nome di Dio invano? La bocca del lupo può valere le braccia di Gesù? E i dimenamenti sul palco di suor Cristina, che altro non sono che salti di un ballo rock, possono corrispondere a passi di una danza gospel? Se Cristo torna Superstar come in un vecchio film o riveste i caratteri profilati da Pasolini non si rasenta la blasfemia e anziché andare avanti nel processo di evangelizzazione si torna indietro nelle secche della sconfessione?
Domande che devono fare i conti con una realtà ormai mutata. Il coraggio del nuovo papa è proprio nella forza della rottura che ha voluto imprimere alla sua azione spingendo le giovani forze della fede ad avere un coraggio inusitato e inimmaginabile, a rischio di sfidare le coscienze più legate a una chiesa che nulla vuol concedere alla leggerezza e a una modernità aperta alle mode terrene e ai piaceri materiali.
Suor Cristina è il frutto prorompente di questo evangelium, arrivato con una potenza d'urto simile a quella dello stesso papa. Ricorda San Paolo e la sua rivoluzione. Criticato da tutti, a cominciare da Pietro, il tredicesimo apostolo ha avuto alla fine ragione ad andare a predicare in Occidente e imporre la resurrezione come il vero crisma della cristianità e la grazia divina come l'atto della vera fede contro la dottrina delle opere buone professata dai giudei e dai giudei cristiani. La Chiesa di Bergoglio ha perciò trovato in suor Cristina il corrispettivo di San Paolo, la pietra di scandalo sulla quale la sua rocca, che dà segni di friabilità, può solidificarsi.