giovedì 5 giugno 2014

Micciché: se potessi avere più di 4000 euro al mese


In un'intervista telefonica ad Emanuele Lauria di Repubblica, ascoltabile sul sito del giornale, Gianfranco Micciché ad un certo punto dichiara che con i quattromila euro di pensione che riceve da parlamentare non riesce a vivere. "Bene", precisa.
E convenendo che c'è gente che vive anche con meno di mille euro aggiunge di avere due figli che studiano fuori e hanno bisogno di essere mantenuti, per cui a conti fatti vivrebbe con duemila euro al mese. Per questo, lo incalza il giornalista, ha tentato l'elezione a Strasburgo: per potere vivere meglio.
Non ci sarebbe nient'altro da aggiungere. Micciché si affianca a figure come il parlamentare abruzzese Antonio Razzi che fu sentito dire: "Io penso ai cazzi miei e punto ad avere la pensione". Secondo il pensiero miccichiano le persone si distinguono tra quelle che vivono e le altre che vivono bene. Vivere bene significa dunque guadagnare più di quattromila euro netti al mese. Lui, che ne guadagna appunto quattromila, vive male, sicché si deduce che quanti non raggiungono i tremila stanno malissimo. Non pensiamo agli altri che ne tirano ancora meno.
Micciché, famoso per il 61-0, per aver detto peste e corna di Berlusconi ed essere poi tornato a fargli da cavalier servente, per aver ultimamente consegnato la Regione al Pd ambendo a farsi presidente e poi per essere stato silurato alle elezioni europee dai suoi stessi compagni di partito, punta ad avere un tenore di vita adeguato che al momento non può permettersi. Legittimo e sacrosanto. Ma anche vergognoso. Molto vergognoso: e non tanto perché in una lunga stagione di crisi centinaia di persone con l'acqua alla gola si sono suicidati, quanto perché Micciché intende vivere bene incassando soldi pubblici, non importa se della Regione, dello Stato o della Ue. Tutta la sua politica, le sue ammuine, i passaggi di stato da un partito all'altro, le ideuzze del tipo Grande Sud, le alleanze con Lombardo e con transfughi di Forza Italia come Innocenzo Leontini, altro non si rivelerebbero che manovre economiche: strategie per locupletare il proprio conto corrente, un modo per sorpassare il tipico uomo politico italiano di tutti i tempi che Maurizio Crozza ha identificato in Razzi.
Le reazioni del web alla dichiarazione di Micciché sono state furiose e sprezzanti. Altrettanto legittime e sacrosante quanto le sue pretese di portare molti più soldi a casa. Qualche perfido lettore ha insinuato che tanti soldi gli servono per mantenere non i figli agli studi ma i suoi vizi privati, ma siamo già sul penale. Per restare sulla politica, è bene compiacersi che gente come Micciché sia ormai esclusa dagli scranni istituzionali. Eppure ha avuto quasi 50 mila voti il 25 maggio, segno che il suo potere è ancora vivo e che le chances di mettere le mani in qualche prebenda di oltre quattromila euro al mese sono tutte in piedi. Vedrete che ci riuscirà. I piccioli fanno 'ncaniare.