domenica 26 giugno 2016

La Madonna ricca di Medjugorje e quella povera di Siracusa


Sebbene il 2016 sia un anno giubilare, ragione per cui i pellegrini in preghiera al santuario della Madonna delle lacrime abbiano raggiunto, come rende noto la segreteria, “numeri parecchio alti”, si rimane sempre nell’ordine delle decine di migliaia. Secondo dati certi, relativi al 2012 e al 2013, i visitatori sono stati 24 mila e 37 mila. Sono conteggiati soltanto i gruppi che prenotano il pellegrinaggio all’apposito ufficio, mentre del tutto fuori da ogni calcolo sono quanti non prenotano e i turisti che si muovono autonomamente. Approssimando per eccesso non si supera un massimo di 100 mila pellegrini l’anno e un minimo di 50 mila. Le Rappresentazioni classiche registrano presenze quattro volte maggiori rispetto ai dati ufficiali. Ad ogni modo il raffronto con il santuario di Medjugoje è sconfortante. Nello speduto paesello dell’entroterra bosniaco i numeri sono da brivido: un milione di pellegrini l’anno, 18 mila posti-letto, 1500 addetti. 
Un fenomeno inspiegabile e un rapporto a favore del santuario mariano balcanico che sembra di tutta assurdità se si considera che 1) le apparizioni di Medjugorje sono cominciate nel 1984 mentre il prodigio di Siracusa si è avuto nel 1953, trentuno anni prima; 2) Medjugorje è una borgata di un piccolo Comune a trenta chilometri da Mostar che nulla di particolare offre ai turisti, mentre Siracusa è la più grande città classica del Mediterraneo con un patrimonio architettonico e artistico solo soltanto a Roma; 3) le apparizioni della Madonna di Medjugorie sono tenute in forte sospetto dalla chiesa, che dovrebbe pronunciarsi sui risultati della commissione Ruini nominata per verificarne il fondamento, risultati a quanto parrebbe del tutto negativi, tant’è che papa Francesco ha detto due anni fa, di fronte agli oltre mille messaggi piovuti dal cielo, che la Madonna non è un capoufficio delle Poste che consegna messaggi ogni giorno, mentre il prodigio della Madonna delle lacrime è stato scientificamente dimostrato e accettato dalla chiesa, tanto che papa Wojtyla ha benedetto personalmente il santuario elevandolo a basilica minore; 4) la Madonna bosniaca si sarebbe manifestata solo ad alcuni giovani del posto che oggi sono diventati ricchi operatori del turismo, proprietari e gestori di alberghi, ristoranti e agenzie di viaggio mentre il prodigio della Madonna siracusana è avvenuto sulla base di un fatto evidente a tutti e oggettivamente documentato.
La Madonna di Medjugorje
Nonostante tutte queste differenze a favore di Siracusa, a Medjugorje è sorta una fiorente industria del turismo religioso che compete oggi alla pari persino con Lourdes. A Siracusa invece una politica insipiente, miope e incapace di sfruttare la sua più grande risorsa, quella turistica, non è andata oltre la costruzione di un santuario che architettonicamente continua a incassare giudizi di sgradimento. A parte la Casa del pellegrino, un hotel con alterne vicende, e qualche misera bancarella perlopiù nascosta nelle vie laterali, la basilica della Madonna delle lacrime registra alquante presenze solo la domenica in occasione delle messe festive. Ma si tratta di fedeli siracusani e non di pellegrini forestieri. Gli stessi fedeli siracusani che, con grande trasporto, organizzano gite a Medjugorje e snobbano la loro ben più importante meta religiosa sotto casa.
Il Comune ignora letteralmente il santuario, che comunque nemmeno la curia vescovile tiene in grande attenzione, avendolo peraltro penalizzato recentemente con l’esonero del rettore don Luca Saraceno, che si stava da solo prodigando per dargli la dignità che merita. Si chieda l’ex parlamentare Lo Curzio, artefice della sua costruzione, a cosa sono serviti alla fine tanti sforzi.