sabato 9 settembre 2023

La Bibbia di Mercadini è un horror

 

Articolo uscito il 27 agosto 2023 su Libero

Paladino dell’oralità, noto per i suoi monologhi, l’attore e scrittore romagnolo nonché youtuber Roberto Mercadini si è misurato stavolta con la suprema parola scritta, la Bibbia: per elicerne le incongruenze e le contraddizioni ponendo in sostanza sotto processo Dio, le Scritture costituendo il suo Verbo. E lo ha fatto in un libro Rizzoli, La donna che rise di Dio (pp. 176, euro 15), che sin dal titolo dichiara l’intento irridente.
Ma la sua requisitoria, condotta su singoli eventi veterotestamentari, come fossero capi di accusa e prove della colpa divina, non assume il tono negazionista del miscredente, giacché ogni capitolo si chiude con una riflessione di tipo moralistico e sicuramente laico di quanto le pagine bibliche siano attuali nell’indicare, entro il parallelo di condotte umane così distanti nei secoli, come la natura dell’uomo non sia mai cambiata.
Più che una requisitoria, la sua appare però un’operazione filologica di fact-checking, perché - conoscendo l’ebreo antico – si è impegnato a verificare l’esattezza etimologica delle tante parole ed espressioni che, nella traduzione ufficiale, sono entrare a far parte dogmaticamente della fede cristiana. Si scopre così che “Arca dell’Alleanza” sta più prosaicamente per “cassapanca del patto”; che Caino significa “buon acquisto” e Abele “vapore”, cioè destinato a dissiparsi presto; che Giacobbe vuol dire, dall’ebraico ‘aqebh, “tallonare” (di qui il nome del capitano di Melville che insegue la balena); che Isacco sta per “lui riderà”: e riderà perciò dell’atteggiamento dei genitori Abramo e Sara che hanno entrambi riso di Dio dopo il suo annuncio che quasi centenari avranno un figlio.
La Bibbia è certamente un monumento di fatti inspiegabili e di comportamenti anche divini del tutto insensati, ma il giudizio che prestiamo alle Scritture è quello figlio del nostro tempo, della coscienza moderna e delle leggi attuali: un mondo totalmente diverso da quello dell’Antico Testamento che va visitato con lo sguardo dell’antropologo. Mercadini non accoglie del tutto la differenza e trova inaccettabile che gli scribi della Bibbia non diano alcuna spiegazione di ogni eccesso, come nei casi della vedova che debba sposare il cognato e avere da lui un figlio da attribuire al marito defunto; dell’ospite pronto a cedere la figlia vergine perché sia stuprata dalla folla piuttosto che consegnare ad essa due stranieri in casa sua destinati ad essere sodomizzati; dell’indizione del censimento fonte di maledizione per l’assurda legge che gli ebrei rilevati ufficialmente debbano pagare una tassa sulla loro vita, quasi fossero gogoliane anime morte; del profeta Samuele che ordina a Saul di uccidere tutti gli Amaleciti e con essi anche ogni capo di bestiame. La Bibbia è una letteratura molte volte dell’horror. “I suoi protagonisti – scrive l’autore - quasi sempre si macchiano di colpe orribili o si coprono di ridicolo; o entrambe le cose”. E la tradizione non è da meno se chiama “bubbole” quelle con cui Dio devasta gli abitanti di Ashdod e che in realtà in ebraico sono le emorroidi.