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venerdì 22 febbraio 2019

La storia dell'Etna che è anche un mito


Se l’Etna offre un aspetto legato al variare del punto di osservazione; se appare in fogge diverse secondo le stagioni e le condizioni del tempo; se il suo genere, femminile o maschile, dipende da chi veda la montagna o il vulcano; se ancora la sua morfologia cambia col sovrapporsi e il moltiplicarsi delle eruzioni; se addirittura a volte si sottrae alla vista mentre altre si avvicina in un miraggio: se insomma l’Etna non si lascia irretire in un’immagine fissa, una iconografia permanente, è perché non ha storia. O meglio: è intollerante ai metodi della storia.

lunedì 11 febbraio 2019

L'epopea dei cantastorie


Quando bastava una marca da bollo di 500 lire e le piazze siciliane erano palcoscenici dove celebrare i riti dell’ostensione raccontando mirabilia, fole e fanfaluche, trovatori girovaghi senza parte ma con molta arte, un cartellone simile a una pagina di fumetti e una chitarra a tracolla, disputavano chiani e chiuse ai pupari e ai canterini, i parenti più stretti del Barnum del folk.

giovedì 31 gennaio 2019

Il prefetto che a Ragusa sfidò la politica. E perse


Il 31 gennaio 1993, intorno alle 18, il prefetto di Ragusa Antonino Prestipino Giarritta era in Piazza del Popolo ad aspettare l’autobus diretto a Messina, la sua città. Lasciava la carica di rappresentante del governo su disposizione del ministro dell’interno Nicola Mancino. 

mercoledì 16 gennaio 2019

Il giovane Camilleri a Porto Empedocle


Non è rimasto più nessuno della variopinta squadra di buontemponi che a Porto Empedocle si nutrì negli anni Trenta di quegli interessi perlopiù culturali ai quali Andrea Camilleri ispirò la propria educazione letteraria.

mercoledì 26 dicembre 2018

L'uomo che urlava alle ciminiere


Oggi è come se Marina di Melilli non fosse mai esistita. C’era su un muro diroccato di una casa demolita la scritta “Marina risorgerai” ma non è stato così. Non ci sono più muri né case.

giovedì 6 dicembre 2018

Nemmeno la cultura salva la Sicilia dalla povertà


La scoperta che la Sicilia è la regione più povera d’Europa non ha sorpreso nessuno. Benché ci si aspettasse una pioggia di ordini del giorno, da Sala d’Ercole all’ultimo Consiglio comunale, o quantomeno un’interrogazione parlamentare come segno di turbamento, è invece prevalsa come sempre la rassegnazione a uno stato che può dirsi ormai irredimibile ed endemico.

sabato 24 novembre 2018

La "Sistina" fantasma di Caltagirone



Il nome del santo fondatore degli Zoccolanti non ha portato alcuna “bona ventura” né al quartiere di Caltagirone che ne prende il nome né alla chiesa omonima oggi chiusa, quartiere e chiesa uno spopolato e l’altra in attesa (insieme con l’annesso convento) di interventi di restauro.

sabato 29 settembre 2018

Mario Ciancio davanti al tribunale speciale della storia



Sul caso di Mario Ciancio due riflessioni connesse vanno sicuramente fatte. La prima è questa: non sarebbe stato possibile a nessuno gestire a Catania per quarant'anni un giornale così potente - oggi non più da un decennio - senza scendere a patti o fare i conti con la mafia. La seconda, consequenziale: anche quando avesse operato senza alcuna implicazione mafiosa, questo potere sarebbe stato tale da dovere rivaleggiare con Cosa nostra oppure esserle inevitabilmente complementare nel controllo di Catania e della sua provincia.

venerdì 14 settembre 2018

Papa Francesco in Sicilia, ritorno a Sagunto


Pur nella labile sottigliezza della distinzione, non c’è mai una visita di un papa in Sicilia che non sia di tipo pastorale più che apostolico, dunque con un antico e originario senso correttivo e ammonitivo, paolino possiamo dire – e Paolo di Tarso fu tre giorni in Sicilia esortando e ravvedendo le prime comunità cristiano-giudaiche d’Europa.

mercoledì 11 luglio 2018

C'erano una volta le trazzere, muore la Sicilia d'antan



Il sistema delle trazzere regie siciliane versa in uno stato di pre-estinzione. L’antica rete viaria siciliana misura undicimila chilometri e tutti in condizioni di rovina. Quelle che nell’Ottocento sono state le vie della transumanza, nel Settecento le strade dei viaggiatori e prima ancora, fino all’età greca, i percorsi di collegamento comuni ad armenti e viandanti, sono oggi oggetto di accaparramento dei proprietari fondiari che le stanno letteralmente cancellando.

martedì 10 luglio 2018

Quello Sbarco ha lasciato detriti


Il 2 aprile scorso, per Pasquetta, grande fu la costernazione di Alan Batty, ex militare inglese, alla vista di gitanti tra le lapidi del cimitero britannico di Catania. La legge votata all’Ars il 26 giugno dovrà impedire simili atti di profanazione e di oltraggio.

giovedì 3 maggio 2018

La lava serve soprattutto in cucina


C’erano una volta abili artigiani che lavoravano la pietra lavica e ne facevano suppellettili, icone sacre, souvernir dell’Etna per poi andarli a vendere nelle piazze delle città del Nord, Milano soprattutto, dove attraevano per il loro pittoresco, scalpellini e manufatti insieme.

lunedì 19 marzo 2018

Dove osano i vuturuna



Volavano da tempi immemori i “vuturuna” nel cielo di Alcara li Fusi, attorno al Crasto e al Traora, i monti che come falesie sormontano il paese sul Rosmarino e creano le correnti calde ascensionali necessarie ai grifoni per volteggiare.

sabato 3 marzo 2018

A Caltagirone i Borboni sono rimasti in carcere




Curiosa ventura quella dell’ex carcere borbonico di Caltagirone, sede del Museo civico, di essere visitato come contenitore più che per il contenuto, che pure è notevole ospitando una ricca pinacoteca, una significativa sezione archeologica e una ragguardevole raccolta di documenti storici.

martedì 27 febbraio 2018

Cortei antimafia e marce antifasciste a Palermo



Un corteo convocato per l’affermazione di un ideale, che sia la lotta alla mafia o il rifiuto del fascismo, non può sfilare circondato dalla polizia in assetto antisommossa, che lo isola nel momento in cui lo scorta e che, impedendo attacchi altrui, in realtà ne inibisce ogni iniziativa.

domenica 18 febbraio 2018

E la Commissione antimafia cambiò pelle



Solo il 17 ottobre scorso, quando il tribunale di Roma stabilì che “Mafia capitale” era un’associazione dedita all’esercizio della corruzione, fu sventato il tentativo di comprendere dentro il fenomeno mafioso fattispecie di reato che semmai andavano iscritte nel lungo elenco degli effetti collaterali della recrudescenza mafiosa e non ricondotte ai casi tassativamente imposti da dottrina e giurisprudenza per disciplinare il 416 bis.

sabato 17 febbraio 2018

Vestivamo alla palermitana



In quel tempo di inizio Ottocento quando non si capiva bene se dovesse essere più bella a guardarsi la carrozza o la dama che ne scendeva vaporosa, la Marina di Palermo non era certo le Tuileries di Parigi, ma gli abiti femminili erano gli stessi e uguale, nell’una e nell’altra Promenade, menava anche il portamento delle signore che li sfoggiavano.

venerdì 9 febbraio 2018

La mafia non è ancora un pezzo da museo



Il rifiuto di cui nel suo Passaggio in Sicilia (Giunti, 2016) dà conto Massimo Onofri, contrario a seguire i suoi amici “nel regno della mafia” (per visitare cioè Montelepre, Partinico e Corleone), perché la conoscenza libresca che ne ha, letteraria e storiografica, gli è preferibile alla visione diretta dei luoghi, non consolida soltanto il primato dei libri, ma solleva anche una questione che viene oggi affrontata in maniera antifrastica: l’allestimento di musei, centri di documentazione sulla mafia e l’antimafia, esposizioni itineranti, che volendo proporsi come mezzi di conservazione della memoria non ne diventano invece che strumenti di diffusione ideologica se non templi per l’edificazione del loro mito.

venerdì 2 febbraio 2018

E Sant'Agata fece 13. Candelore


Luigi Maina, 88 anni, già cerimoniere del Comune e oggi a capo dei festeggiamenti agatini, benemerito cavaliere divenuto commendatore, spera che la notte del 4 non piova e brillino le stelle.

La maledizione della siccità in Sicilia



La siccità che sta prosciugando la Sicilia è niente rispetto a quella che si ebbe nel Seicento nella sola provincia di Montelusa quando il re di Girgenti era ancora infante e una perniciosa penuria d’acqua determinò una grave carestia. Scoppiarono tumulti e ci scapparono i morti.