domenica 24 gennaio 2021

Sei positivo al Covid? Vade retro

 


Una donna su un autobus urbano a Catania è stata sentita dai passeggeri più vicini parlare al telefono dell’esito positivo del tampone cui si era sottoposta e che era andata personalmente a ritirare in un laboratorio analisi. L’autista è stato sollecitato a fermare il mezzo e molti sono letteralmente scappati via. Altri hanno chiamato la polizia che ha multato la donna ed ha poi accertato come il laboratorio avesse inutilmente cercato di rintracciare la cliente per intimarle di non uscire di casa. E’ un episodio che dice molto delle dinamiche sociali legate alla pandemia, tuttavia diverso dal caso di un assicuratore della provincia di Catania che, pur sapendo di essere positivo, andava regolarmente in ufficio a ricevere clienti e al supermercato. L’uomo è stato debitamente arrestato e si è meritata ogni riprovazione per tanta incoscienza. 
La donna invece ha risposto ad altri impulsi, pur’essi inconsci. Sgomenta per il risultato, una volta sull’autobus ha ceduto al bisogno di cercare solidarietà immediata chiamando un parente, indifferente al fatto di trovarsi tra persone esposte al contagio. La sua pena è stata tale da non aver potuto aspettare di scendere per fare una telefonata che per lei è stata una richiesta di soccorso, il riflesso della necessità impellente di una prova di vicinanza e di affetto. Il suo egotismo le ha impedito di vedere gli altri e di scongiurare loro gli effetti a lei capitati, anzi inconsciamente augurandosi, per sentirsi meno sola e meno sfortunata, di metterli nelle proprie stesse condizioni. Al contrario i passeggeri, consapevoli del rischio, ne hanno preso subito le distanze isolandola come un pericolo mortale e cooperando perché il sopraggiungere della polizia permettesse che venisse bloccata. La sua maggior colpa è stata di aver tenuto un comportamento irresponsabile, servendosi sia all’andata che al ritorno della linea pubblica, ma va considerato il suo stato di angoscia (ancor più quando apprende il risultato del tampone), per causa del quale perde il controllo di sé e assume una condotta che è esattamente opposta a quella abituale e che la porta da un lato a chiudersi nel fortilizio della sua famiglia e da un altro a maturare lo spirito di Sansone che con sé vuole che muoiano tutti i filistei. 
Reazioni inconsulte al Covid come quella avuta dalla donna sul bus minacciano di innescare un clima di caccia agli untori. Chi si ritrova improvvisamente positivo è chiamato a rendersi autonomamente diverso e ad escludersi al fine di salvaguardare la salute pubblica, sapendo bene che da quel momento anche in famiglia sarà visto come un pericolo. Ma si tratta di reazioni inevitabili e naturali dal momento che il soggetto positivo al Covid viene trattato (anche e innanzitutto dal sistema sanitario, che dovrebbe accorrere in suo aiuto per sostituirsi ad esso nella gestione non solo della sua salute ma anche della sua persona) con un atteggiamento generale di distacco. Dal suo stesso medico di fiducia riceve istruzioni su come badare al proprio stato, sulle precauzioni da prendere e le misure da adottare per osservare l’evolversi dell’infezione. Chi è positivo deve provvedere a fare le veci del medico e imparare subito ad analizzare la sintomatologia, cosicché invece di essere preso in carico da strutture anche di carattere psicologico che lo scarichino di ogni responsabilità ed apprensione si ritrova da solo come in una giungla che deve sapere esplorare. 
In molte città sono apparsi manifesti con le indicazioni sulle norme di comportamento da seguire, tali da incutere in ognuno la massima ansia: tutte tendono a responsabilizzare il cittadino raccomandandogli di non fare quanto invece egli è spinto a fare subito, come andare in un Pronto soccorso o nell’ambulatorio del proprio medico. La preoccupazione non è per il soggetto che si ammala ma che il soggetto ammalato possa infettare altri, logica che ha in sé qualcosa di cinico e di disumano. E’ dunque del tutto naturale che poi una donna, lasciata completamente sola e consapevole di non potere avere reale aiuto da nessuno, faccia esattamente come la signora finita per essere additata pressappoco al pari di una delinquente.