Per il numero di febbraio 2010 di Stilos, la rivista nazionale di cultura da me fondata e diretta, Andrea Camilleri mi fece dono di un racconto lungo, o romanzo breve, del tutto inedito intitolato Lo stivale di Garibaldi, che nel 2016 sarebbe apparso nella raccolta di racconti Sellerio La cappella di famiglia e che nel 2021 La repubblica avrebbe pubblicato per una serie di dieci racconti allegati al giornale.
giovedì 30 ottobre 2025
"Lo stivale di Garibaldi" che Camilleri scagliò contro l'Italia unita
Per il numero di febbraio 2010 di Stilos, la rivista nazionale di cultura da me fondata e diretta, Andrea Camilleri mi fece dono di un racconto lungo, o romanzo breve, del tutto inedito intitolato Lo stivale di Garibaldi, che nel 2016 sarebbe apparso nella raccolta di racconti Sellerio La cappella di famiglia e che nel 2021 La repubblica avrebbe pubblicato per una serie di dieci racconti allegati al giornale.
lunedì 20 ottobre 2025
Così Baricco liquida il Novecento in nome di Gaza
Un tentacolare dibattito si è raggomitolato su Repubblica, prendendo strade laterali e perdendosi via via, a seguito di un articolo di Alessandro Baricco su Substack (la piattaforma web americana frequentata dagli intellettuali snob e radical-choc) e ripubblicato dal quotidiano romano lo stesso giorno sul sito.
sabato 18 ottobre 2025
Per favore, non portate l'educazione sessuo-affettiva a scuola
Il no della Commissione cultura di Montecitorio a “tutte le attività didattiche e progettuali attinenti all’ambito della sessualità” sia alle Elementari che alle Medie non è piaciuto a quei milioni di genitori che speravano di essere sostituti in una funzione cui loro hanno abdicato e che si sono dichiarati incapaci di assolvere o disposti a farlo - se non è vero che essi per primi avrebbero bisogno di un corposo corso di educazione sessuo-affettiva, come è stata definita la materia da portare a scuola.
venerdì 17 ottobre 2025
Gramellini a Ilaria Salis: "Dovevi tacere sul casolare". E lui no?
Massimo Gramellini, scrittore emozionale e giornalista emotivo, ha deplorato Ilaria Salis per avere, nella tragedia dei carabinieri rimasti uccisi in un’operazione di sfratto esecutivo, indicato il vero motivo che l’ha determinata, ovvero la struttura capitalistica della nostra società.
La scoperta di Saviano: le paranze sono arrivate anche a Palermo
Ma da dove Roberto Saviano ha tratto argomento per sostenere sul Corriere della sera che a Palermo sono nate le paranze, come a Napoli e che Cosa nostra ha benedetto la novità o l’innovazione che sia? Nel suo articolo non porta un barlume di prova, un documento, una testimonianza, un atto giudiziario, tuttavia si avventura in congetture tipiche di chi conoscendo bene una città pretende conoscere tutte le altre, perché quelle che hanno una certa vocazione criminale, come Napoli e Palermo, non possono non assomigliarsi. Invece no. Camorra e mafia sono come due pianeti distanti anni luce tra essi.
Ranucci, un attentato che vale la medaglia al valore civile
Il riconoscimento maggiore a Sigfrido Ranucci è venuto dai suoi attentatori che ieri sera gli hanno appeso al petto una medaglia al valore civile. Non si compie un attentato esplosivo contro una figura nota che sia anche protetta da una scorta armata se non costituisce una vera minaccia al disordine costituito.
giovedì 16 ottobre 2025
Intrattenimento, informazione e per Vespa solo confusione
L’avvocato Massimo Lovati, esonerato da Andrea Sempio per il caso Garlasco, ha detto a “Porta a porta” che è una trasmissione di intrattenimento. Bruno Vespa ha pensato di correggerlo definendo la sua trasmissione di informazione. “Vede qualcuno ballare, fare salti, aprire pacchi?” gli ha chiesto. Lovati l’ha chiusa con una battuta: “Ognuno pensa quello che vuole, per me è di intrattenimento”. E ha mille volte ragione.
mercoledì 15 ottobre 2025
Se la casa è vita, toglierla è una condanna a morte
C’è chi si uccide e chi uccide, ma in entrambi i casi il motivo è la difesa di un bene prezioso quanto la vita: la casa. Chi rinuncia a lottare si suicida e lascia un biglietto, “Non ce la faccio più”; chi invece vuole a qualsiasi costo arrivare fino alla fine, come è successo nel Veronese, ingaggia una battaglia mortale al grido “Muoia Sansone con tutti i filistei”.
martedì 14 ottobre 2025
Trucidati in piazza da Hamas. Abbiamo sfilato per questo?
Hamas è nato come partito di polso ed è diventato fazione di braccio. Doveva esercitare fermezza dopo le debolezze mostrate dall’Olp, ma ha finito per perpetrare violenza. La foto dei miliziani, riconvertiti momentaneamente e inopinatamente in poliziotti, che in piazza giustiziano come nazisti o talebani (“aggiustamenti” li ha chiamati Trump) oppositori detti “collaborazionisti” dimostra come non solo il gruppo al potere nella Striscia voglia tutt’altro che disarmarsi ma anche che persegue ben diversi scopi che di convivenza pacifica con Israele.
Montalbano in Tv, l'immortale. Camilleri il suo lo voleva diverso
La Rai ha girato un totale di 37 film della serie Montalbano e dal 1999 non fa ogni anno che sceglierne un pacchetto e replicarli. Il criterio di selezione è dato dal successo nel tempo delle puntate e dal numero delle repliche, mai da un fil rouge – tematico, cronologico, compositivo – che segua le vicende del commissario. Che forse è il solo personaggio letterario seriale che invecchia, si ammala, muta personalità, mentre a vederlo e rivederlo in televisione appare sempre uguale al suo modello iniziale: un calco che non si rinnova, ma si ripete immancabilmente il lunedì e sempre con un indice di ascolto elevato per una produzione ormai da Techetecheté.
lunedì 13 ottobre 2025
Gite ad Auschwitz? La disputa è su woke e cancel culture
«Ha senso accompagnare i giovani ad Auschwitz, se poi, tornati nelle nostre città, si tollerano manifestazioni e slogan di odio antiebraico?». Se l’è chiesto Riccardo Pacifici, ex capo della comunità israeliana di Roma in coda a quanto la ministra della famiglia Eugenia Roccella ha detto sul rigurgito antisemita fomentato da sentimenti antifascisti ai quali sarebbero ispirate le gite scolastiche nei luoghi di sterminio.
domenica 12 ottobre 2025
Tornatore, il libro sul Pci che doveva essere un film
Quattro anni dopo Nuovo Cinema Paradiso, Giuseppe Tornatore nel 1992 immagina un “paradigma analogo” attraverso un altro “mito buono” da evocare: non più quello del cinema come frenetica attività quotidiana di un tempo appena tramontato, ma della politica che, vissuta con passione e dedizione, a ridosso di Tangentopoli comincia a perdere interesse generale – ciò che spiega oggi il dilagante astensionismo elettorale.
venerdì 10 ottobre 2025
"Attenti al libro", programma Tv per stare attenti alla Rai
Per fare appassionare i telespettatori ai libri bisogna portarli a leggerli e non solo a conoscerli. La trasmissione “Attenti al libro” di Francesca Fialdini, in prima serata su Raitre, si limita a segnalarne i titoli per giustificare la partecipazione in studio di ospiti che ovviamente sono tutti noti.
giovedì 9 ottobre 2025
I biografi imbecilli di Piperno
Recensendo una biografia di Balzac, Alessandro Piperno (direttore dei Meridiani Mondadori e docente di Letteratura francese a Tor Vergata, mica nessuno) così scrive su “La lettura” del 5 ottobre: “Ciò che troppo spesso rende noiose e inservibili le biografie letterarie è l’incapacità di chi le scrive di stabilire connessioni proficue tra tranche de vie insignificanti e opere sublimi. Le scorri incuriosito, e quasi a ogni riga ti vien voglia di sbadigliare. E intanto non puoi fare a meno di chiederti: davvero questo imbecille era un genio?”.
mercoledì 8 ottobre 2025
venerdì 3 ottobre 2025
Pynchon nelle mani di Anderson e Di Caprio
Diversamente che in Vizio di forma, il film trasposto nel 2014 dall’omonimo romanzo di Thomas Pynchon del 2009, in Una battaglia dopo l’altra Paul Thomas Anderson ha voluto sin dal titolo tradire apertamente lo scrittore newyorkese. E mentre lì la sceneggiatura si era mantenuta pressoché fedele al testo (con la riproposizione anche del parlato e l’affidamento del narrato a una voce fuori campo: una Sortilège secondaria in Pynchon e primaria in Anderson), qui si costituisce invece, per mano di Anderson, in antinomia: una contraddizione entro lo stesso sistema postmoderno al quale appartengono sia Pynchon che Anderson, il primo da maestro e il secondo come discepolo.
martedì 9 settembre 2025
Povero Camilleri, Corriere della sera e IA ne fanno strame
martedì 2 settembre 2025
Bolaño, i racconti postumi come chiave
Raccontava Roberto Bolaño che, quando in Italia gli chiesero di parlare dei suoi sei mesi di prigionia trascorsi nel 1973 a Santiago in mano ai golpisti, fu costretto a spiegare che erano stati solo sei giorni e come in Germania fosse rimbalzata una sua nota biografica che, di romanzo in romanzo, era sempre diversa cambiando la durata dell’arresto: nel primo era stato di un mese, nel secondo - “visto che il primo non aveva venduto molto” – di tre mesi, nel terzo di quattro e nel quinto i mesi erano diventati cinque. In Italia salirono a sei.
domenica 17 agosto 2025
La posizione di stallo intellettuale di Vittorini
Se è pur vero che molte pagine di Conversazione in Sicilia ci sono invecchiate fra le mani, come disse Geno Pampaloni all’indomani della morte; se è anche vero che alla distanza è l’impegno civile, insieme con l’attività editoriale, a primeggiare sull’esperienza letteraria; se ancora è vero che del suo realismo mitico è arrivato fino a noi solo il gravame del lirismo utopistico mentre si è perso per strada il carico delle recensioni della realtà, Elio Vittorini rimane comunque un contemporaneo.
giovedì 14 agosto 2025
La parabola dei pastori erranti di Sicilia
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| Gianbecchina: "La domenica" |
Ignazio Intrivici non riesce a fermare le lacrime al pensiero delle genti affamate e sfollate che correvano le Madonie, da Nociazzi su fino a Mùfara e Carbonara, all’epoca della guerra e del pititto. Per una stagione distribuì ogni giorno tutto quello che producevano le pecore e le vacche del suo arbitrio, così sfamando il popolo di cento paesi dell’altura con ricotte e formaggi, uova e latte, carne e pane. In quel tempo il commendatore Saeli, il padrone di tutte le terre che si vedevano dalla punta di San Salvatore, diede ordine di macinare una salma di frumento al giorno e Ignazio fu tra gli affittuari più lesti ad aprire ai cristiani i suoi recinti.
lunedì 11 agosto 2025
Bufalino e il bluff di parole del suo epistolario
Il carteggio tra Gesualdo Bufalino e Marcello Venturoli (Edizioni Archilibri, 2022), curato da Giulia Cacciatore, Fra i miei occhiali e i tuoi occhi, più che fare maggiore luce sullo scrittore comisano getta su di lui ombre inattese. Rivela un Bufalino che già si conosceva, refrattario dopo aver raggiunto il successo a sostenere concretamente presso editori ormai a lui vicini altri scrittori, anche se amici e concittadini.
lunedì 30 giugno 2025
James, l'uomo nero in rivolta di Percival Everett
Articolo uscito su Doppiozero
In Telefono (La Nave di Teseo, 2021) Zach Wells gioca a scacchi con la moglie e le dice che “può capitare a chiunque di lasciarsi sfuggire qualcosa. Prendi me per esempio. Uso questa nescienza come tattica”. E lei: “Cosa diavolo sarebbe la nescienza?”. Wells, che pure è un accademico, non dà spiegazione e si limita a una vaghezza. Si capisce allora che per Percival Everett è una parola chiave.
martedì 17 giugno 2025
Larry McMurtry, c'era una volta il Far West
Articolo uscito su Doppiozero
Un interrogativo aleggia da quarant’anni esatti sull’epopea letteraria del Far West: perché Larry McMurtry fa uccidere in Lonesome Dove del 1985 Augustus McCrae e non – se proprio voleva un martire - il suo compagno nei Texas Ranger Woodrow Call che in Le strade di Laredo si ritrova vent’anni dopo solitario protagonista di una nuova avventura come cacciatore di taglie?
giovedì 12 giugno 2025
Abbiamo perso il futuro, ci rimane solo il presente
Yuval Noah Harari, celebrato storico e saggista israeliano, autore del bestseller Sapiens. Da animali a dei, così scrive nel successivo e altrettanto fortunato saggio del 2015, Homo Deus: “All’alba del III millennio, il risveglio dell’umanità è accompagnato da una stupefacente constatazione. La maggior parte delle persone di rado ci riflette, ma da qualche decennio siamo riusciti a tenere sotto controllo carestie, pestilenze e guerre. Di sicuro questi problemi non hanno ancora trovato una soluzione definitiva, ma da incomprensibili e incontrollabili forze della natura sono stati trasformati in sfide che possono essere affrontate. Non abbiamo bisogno di pregare alcun dio o santo che ce ne liberi. Possediamo infatti conoscenze sufficienti riguardo a ciò che occorre per prevenire carestie, pestilenze e guerre – e di solito riusciamo nell’intento”. Mai previsione è stata così infelice, giacché le cose sono andate esattamente al contrario.
sabato 24 maggio 2025
Mathias Enard, la guerra personale alle guerre
L’ultimo romanzo di Mathias Enard porta un titolo, Disertare (Edizioni e/o, 2025, traduzione di Yasmina Melaouah), che interpreta solo una delle sue due parti, quella del soldato senza nome e di tutte le guerre che scappa dai campi di battaglia, mentre sottace l’altra sulla biografia immaginaria di un matematico fedele alla Germania Est e agli ideali comunisti pur nella disillusione del loro crollo.
mercoledì 16 aprile 2025
Senso comune e buon senso, il conflitto mondiale
Negli anni Settanta il calcio in televisione, inesorabilmente in bianco e nero, si limitava a un tempo di una partita di serie A, in onda alle 19 sul primo canale Rai, e ai rudimentali servizi di trasmissioni tutt’oggi in vita come “La Domenica sportiva”. Non si vedevano i giocatori e gli allenatori in primo piano coprirsi la bocca per non fare capire ai telespettatori cosa dicessero, né i calciatori sputare per terra, soffiarsi il naso tappandosi le narici, fare gestacci e dire parolacce, mentre le telecronache erano ispirate ai documentari dell’Istituto Luce e inimmaginabili nelle fiorite metafore di oggi del tipo “storie tese” per indicare diverbi in campo, “mettersi in proprio”, “dai e vai”, “fare il ministro della difesa”, “entrare nel traffico”, “giocare con l’orologio in mano”, “riunirsi in condominio”, “fare il coccodrillo”, “rischiare qualcosa” e l’ossessiva stucchevole espressione “attaccare la profondità”.
sabato 1 marzo 2025
I dolori dell'autore esordiente
Scritto un romanzo, il desiderio è di pubblicarlo, ciò che significa aspettare a volte anche molti anni – se non si è già affermati – e soprattutto sottoporsi al giudizio altrui, momento nel quale l’autore si alza dalla sua scrivania di solitario artefice e siede al tavolo con altre persone che si dicono più esperte di lui e quindi nel diritto di esercitare un’azione di impossessamento del suo testo fino a dichiarare di conoscerlo meglio.
sabato 8 febbraio 2025
Jon Fosse, provare l'esistenza di Dio attraverso l'arte
Più che all’indicibile, come nel 2023 recitava la motivazione del Nobel, la prosa narrativa di Jon Fosse dà voce all’ineffabile, quanto al principale elemento che la pervade, il trascendentale e meglio ancora l’immanente. “La letteratura potente dice, o mostra, l’ineffabile” dichiarava lo stesso Fosse nel libro-intervista del 2014, uscito in Italia nel 2024 da Baldini+Castoldi, Il mistero della fede.
domenica 2 febbraio 2025
Bufalino: negli scrittori siciliani prevale l'ilarotragedia
Alla fine di ottobre 1995, in occasione del cinquantesimo anniversario del quotidiano “La Sicilia” (dove lavoravo come responsabile della redazione di Ragusa), Gesualdo Bufalino mi concesse, otto mesi prima di morire, un’intervista per un volume celebrativo del giornale, a patto che gli facessi leggere la trascrizione prima di pubblicarla, perché destinata a rimanere nel tempo, uscendo in un libro. Il dattiloscritto che conservo con le sue correzioni a mano rivela uno scrittore contrario a indossare il laticlavio di grande autore della letteratura siciliana, ma anche il professore intento a correggere un compito.
sabato 1 febbraio 2025
Sorj Chalandon, inviato nella nostra storia
Quanto Ken Loach fa nel cinema, Sorj Chalandon lo realizza nella narrativa. Il vento che accarezza l’erba del primo lancia le cime a Chiederò perdono ai sogni del secondo, riguardando la guerra civile irlandese, mentre The old oak richiama da vicino da un lato Il giorno prima, perché compresi nel mondo delle miniere, e da un altro, interessando istituti minorili di recupero, La furia, ultimo titolo dell’autore francese di origini tunisine.
mercoledì 22 gennaio 2025
E l'insignificante Groenlandia divenne un boccone ghiotto
Che tempo che fa (e dove se no), domenica 19 gennaio. Fabio Fazio, che ama volare impavido sempre alto, introduce il tema dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca, ospiti Massimo Giannini, editorialista di “Repubblica”, Fiorenza Sarzanini, vicedirettrice del “Corriere della sera” e da Washington Antonio Di Bella, corrispondente permanente Rai. Il meglio del giornalismo nazionale o quasi.
martedì 21 gennaio 2025
Il Papa e le due "autobiografie" scritte da altri
Dal 1990, dopo un’imprecisata scena che lo turbò, Papa Francesco non vede più la televisione (sebbene poi nel 2022 seguì per certo la Via Crucis sullo schermo perché impedito a presenziare), epperò in televisione ama andarci, come quando da cardinale registrava trasmissioni sulla Bibbia per la Televisione argentina. Ed è perciò stato per la terza volta ospite di Fabio Fazio, forse perché il solo che sia molto riverenziale e ligio nel concordare le domande, come ha fatto sapere Dagospia - ciò che né un giornalista né un conduttore dovrebbero mai fare.
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