lunedì 19 maggio 2014

Michela Stancheris, una bergamasca in Crocetta

Michela Stancheris nella foto da Superman che indignò l'Ars

L'assessore regionale al Turismo Michela Stancheris (di mestiere insegnante di snowboard, hobbies conosciuti: shopping compulsivo, viaggi e barca a vela) ha annunciato nella sua pagina facebook la decisione di rinunciare allo stipendio di circa 6000 euro per metterlo a disposizione di attività private turistiche.  

Lo ha fatto a una settimana dal voto delle Europee per le quali elezioni è candidata del Pd in quota Crocetta, come dire che è candidata del presidente e non del partito del presidente. Il suo slogan che campeggia sui manifesti è "Ho scelto la Sicilia, ho scelto l'Europa". In realtà quel che pensa dei siciliani lo ha detto in un'intervista: "Non capisco perché ti devono tirare sempre per le braccia e parlarti addosso". Quel che invece pensa del suo ruolo di assessore e della sobrietà dell'incarico che riveste lo ha fatto conoscere la sera in cui ha postato su facebook una sua foto dove è ritratta vestita da Superman. Anche i deputati del Pd si sono offesi per la mancanza di rispetto. "Ma è un pigiama!!!" provò a giustificarsi lei non capendo niente di quale fosse esattamente la questione. 
Quanto poi all'Europa deve averne un'opinione piuttosto imprecisa se, prima di essere candidata, si è fatta scappare qualche battuta che deporrebbe per una propensione all'astensionismo. Certamente da bergamasca dall'imperdibile accento della Bassa ha pensato che i siciliani siano dei tonti, pronti a credere che davvero possa rinunciare allo stipendio e non si tratti invece di una bassa e puerile trovata elettorale. Evidentemente ha altre fonti di reddito e visto che in Sicilia, dove ha preso la residenza tradendo pure la sua città natale, la neve non si trova come a casa sua, viene fatto di chiedersi chi la mantenga di qui in avanti. Ma chi le ha suggerito l'idea di pentastellarsi professando solidarietà ai dipendenti regionali senza stipendio contando sulla loro e quella delle loro famiglie? Meglio allora la Democrazia cristiana e il Partito socialista che quantomeno distribuivano pasta in cambio di voti.
La Stancheris non è tipo dopotutto che meriti molto credito, per la verità. Quando per un paio di mesi dimorò negli Stati Uniti virando da costa a costa come in uno slalom, ufficialmente per assolvere a incarichi istituzionali mai resi noti, il presidente Crocetta disse all'Ars che l'assessore era oltreoceano per curarsi una gravissima malattia, ma non disse se stava provvedendo di tasca sua. La sua amica Michela (che ha detto di dividere con lui intimissimi segreti) non confermò né la malattia né il viaggio istituzionale ma ringraziò tutti per l'interesse dimostrato. Deve essere comunque guarita del tutto (potenza della medicina americana) se ora si è gettata con un camper a girare la Sicilia in cerca di voti riguadagnando tutte le forze. O ha mentito lei o ha mentito Crocetta, visto che è impossibile che la prima abbia potuto mentire al secondo.
Una tappa del tour, pardon: della tournée, è stata quella obbligata di Gela, dove il suo mentore Crocetta (che ha un debole sperticato per queste figure raccogliticcie e improbabili, come il suo segretario personale Djibril Ndoye Moussa, senegalese messo al posto della bergamasca Stancheris e diventato bravissimo a trattare con i questuanti) l'ha portata per accendere le micce alla sua candidatura trovando come mettere le polveri sotto Giovanni Fiandaca, il compagno di partito (si fa per dire) candidato anch'egli alle Europee, ma con il vantaggio di essere non uno sciatore né un continentale bensì un rinomato giurista e un palermitano. E con molte chances in più di essere preferito. 
Se così non sarà, bisognerà allora interrogarsi davvero sulla natura dei siciliani e su qual è il criterio con il quale scelgono le persone da cui farsi rappresentare. Se una segretaria, che prima di essere reclutata da Crocetta era alla ricerca di un politico qualsiasi cui fare da portaborsa, tanto da aver lasciato di punto in bianco un socialista sardo al quale aveva detto sì per andare con Saro, e che entrata a Palazzo d'Orleans ha pensato, per fortuna senza riuscirci, di dare un tono di modernità ai corridoi affiggendo qui e là quadri di oggi per togliere quelli preziosissimi che lo costellano; se dunque una segretaria che si è fatta conoscere per non rispondere mai al cellulare e per aver detto sempre no, "la signorina no" la chiamavano, e che arrivando a Palermo ha fatto come Johnny Stecchino trovando il traffico confusionario, come se fosse capitata in una città africana; se infine una tale segretaria dovesse essere preferita a un Fiandaca o altri, allora si saprà che i siciliani sono davvero diversi dai bergamaschi: perché quando Crocetta pensò di candidare la Stancheris a sindaco di Bergamo (restituendola ai suoi lari prima che lei li rinnegasse per dirsi "siciliana"), fu reso noto il risultato della sua candidatura a consigliere comunale: 113 preferenze e tanti saluti a casa. Nemo propheta in patria, si sarà allora detta la bionda sosia di Pippo Franco. Cambiamo patria, dunque. Ed eccola adesso qui a giurare "Ho scelto la Sicilia".