venerdì 17 ottobre 2025

Gramellini a Ilaria Salis: "Dovevi tacere sul casolare". E lui no?

 

Massimo Gramellini, scrittore emozionale e giornalista emotivo, ha deplorato Ilaria Salis per avere, nella tragedia dei carabinieri rimasti uccisi in un’operazione di sfratto esecutivo, indicato il vero motivo che l’ha determinata, ovvero la struttura capitalistica della nostra società.
Che se ne parli “prendendo spunto da una tragedia dell’ignoranza e della follia” è sembrato a Gramellini proprio inopportuno, aggiungendo che una di sinistra come lei “dovrebbe avere un’attenzione speciale per gli esseri umani”, riferendosi ai carabinieri e non agli sfrattati, chiamati “squinternati”. 

A parte il fatto che anche a destra, al centro, in alto e in basso del planisfero politico, c’è gente che ha a cuore gli esseri umani e non considerando che proprio in occasione di tragedie come questa il problema della casa e quindi l’obbligo morale di parlarne diventa più acuto (altrimenti quando farlo?), il giornalista che scrive romanzi sui buoni sentimenti, sulle belle azioni, sugli amori incondizionati, sulle famiglie da Mulino bianco, dovrebbe pur capire che gli “esseri umani” sono detti tali perché non si distinguono in nobili e squinternati. Sono esseri umani anche i disperati fratelli Ramponi, portati da un sistema giuridico e sociale cinico e insensibile a compiere un gesto che loro per primi pagheranno più caro. Il loro caso dimostra che si può arrivare alla pazzia e commettere dunque atti insensati se si supera la soglia della tolleranza umana. Diceva Socrate, ma Gramellini non lo sa, che bisogna tenere conto anche delle ragioni del lupo e non solo avere pietà per il povero agnello. E possiamo facilmente aggiungere che ritenesse possibile farlo anche subito dopo che il primo ha sbranato il secondo.
Ma ad ogni modo, se la Salis avrebbe dovuto secondo lui aspettare un altro momento per fare politica (“questione di timing” ha chiosato) perché non ha a sua volta aspettato qualche giorno, almeno i funerali, per occuparsi del caso nei termini in cui l’ha fatto? Non ha forse sortito di aver fatto sapere a quanti non se ne fossero accorti ciò che la eurodeputata ha pensato di dire ai social, affermando peraltro una cosa sacrosanta, e che lui avrebbe voluto che non accadesse? Beh, ha contribuito, attraverso un organo decisamente più risonante di un social, a turbare una giornata di lutto e soprattutto ha dato prova che quanto scrive pe la Salis vale anche per lui: “A volte è meglio scendere dalla giostra delle dichiarazioni e tacere”.