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sabato 25 gennaio 2020

"Il primo uomo" di Camus, dall'assurdo all'assillo

 


Quando Albert Camus scrive Il primo uomo, alla fine degli anni Cinquanta, il neorealismo di ispirazione drammatica ha esaurito la sua forza d’urto ma sono rimaste le risacche nelle forme del diarismo autobiografico, dell’éngagément politico, della memorialistica testimoniale mentre la temperie esistenzialista si precisa sempre più in una ipertrofia dell’io intesa non a scavare ma a macerare l’animo umano.

mercoledì 2 ottobre 2019

De Roberto, "L'imperio" sconclusionato


È toccato a L’imperio, il romanzo meno compiuto e più debole di Federico De Roberto, il trattamento critico maggiore, non solo per la densità del saggio introduttivo, esteso all’opera complessiva dell’autore catanese, ma anche per la sua natura di editing.

giovedì 16 maggio 2019

Nel "Giorno della civetta" tre puntini come chiave


Quando capomafia non era un unico sostantivo e Leonardo Sciascia lo divideva in due; quando cioè la mafia era davvero «nella fantasia dei socialcomunisti» e la Commissione Antimafia solo una proposta parlamentare, Il giorno della civetta arrivò nelle librerie come, esattamente venti anni prima, nel 1941, erano apparsi di Brancati Don Giovanni in Sicilia e di Vittorini Conversazione in Sicilia: primi romanzi siciliani antifascisti questi, primo romanzo antimafia quello.

mercoledì 5 dicembre 2018

La faccia tedesca e quella francese di Dio


C’è un punto nel quale un “ateo felice” come il tedesco Philipp Möller e un teista esoterico qual è il francese Hervé Clerc, autori di due libri concomitanti e indicativi per un genere in forte ripresa, possono incontrarsi: quello dell’inesistenza di Dio.

lunedì 1 ottobre 2018

Agnello Hornby alla battaglia degli animali



Il 23 giugno 2016, mentre i londinesi votavano Brexit o Remain, una bambina di nove anni andava con i genitori nel Parco di St. James in cerca di scoiattoli che, secondo un venditore di noccioline, erano spariti per il calo di turisti dovuto proprio al referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.

sabato 14 luglio 2018

La Sicilia in treno, vista dal finestrino



Solo quando si sono trovati in treno nella Piana di Catania si sono resi conto della maestosità dell’Etna. Prima ne hanno fatto il periplo, sono arrivati a quota mille, vi hanno pure dimorato, ma la sua bellezza l’hanno colta solo da lontano. Come per un quadro.

domenica 1 aprile 2018

Ainis alla ricerca di Messina


Come Silvestro di Vittorini, anche Diego di Michele Ainis è colto da “astratti furori” che dalla Padania lo risospingono nella sua Sicilia per una “conversazione” cominciata su un treno e proseguita sul ferryboat, nello Stretto dove ‘Ndria Cambria di D’Arrigo muore in barca senza raggiungere Punta Faro.

sabato 28 marzo 2015

Il romanzo erotico e nascosto di Consolo

 

Nel 1968 Leonardo Sciascia pubblicava su Playmen di luglio “Apocrifi sul caso Crowley”, testo che cinque anni dopo sarebbe apparso in Il mare colore del vino. Nata un anno prima sulla scia di Playboy, Playmen era una rivista per soli uomini che sapeva sapientemente coniugare eros e logos giustificando con malizia la presenza di intellettuali come Calvino, Carmelo Bene e tanti altri accanto a donnine svestite e a ridosso dei primi singulti della liberazione sessuale.

venerdì 27 luglio 2012

"Natività", Sciacia sapeva chi l'aveva rubato?


Quando, in Una storia semplice di Sciascia, “l’uomo della Volvo” dice al questore di aver visto arrotolare un tappeto di tela grezza e ruvida, che quindi è più probabilmente un dipinto, a quale quadro può riferirsi se non a quello che è il più ricercato degli ultimi quarant’anni? Prima di morire Sciascia aveva dunque – ancora una volta – intuito nel 1989 qual era stato il destino della Natività del Caravaggio, scomparso vent’anni prima a Palermo?

mercoledì 8 agosto 2007

Il Gesù di Ratzinger, teologo prima che pontefice


Contro l’invalente ondata nichilistica (da Onfray a Odifreddi), che riprende un gurgite nicciano mai sopito; contro il fomite relativistico e la deriva buddista e islamica verso cui la coscienza occidentale viene sempre più risospinta; contro anche le tentazioni apostasiche e le tangenze protestanti, come pure contro l’insorgenza di una nuova
ufficiosa esegesi (vedi per ultimi Socci e Augias), la fede cristiana muove con la sua unità di guerra più potente: il papa.

venerdì 24 novembre 2006

Bevilacqua, rievocare la madre per riportarla in vita

 


Forse è proprio vero: più il tempo passa e più la morte della madre agisce in Alberto Bevilacqua come ragione di vita - di chi della morte non riesca a farsi una ragione. Il rapporto foscoliano (con derive fogazzariane per ciò che di mesmerico riguarda il senso di una parusia: la presenza nella realtà di una immanenza ideale) va assumendo lo spirito di una ossessione mantrica e rasenta le sfere del surreale, del sublime e del patemico.

sabato 30 settembre 2006

De Carlo tra gli eccessi di Chiesa e Stato


 
Il canone invariato di Andrea De Carlo giostra sempre tra due modelli umani di condotta: uno che spinge alla fuga, l’altro che induce all’isolamento entro una costante alternanza di movimento e stasi, azione e contemplazione, folla e romitaggio, città e campagna.

mercoledì 23 agosto 2006

"Crypto" di Brown, techno thriller di una chanson de geste


Da dove Dan Brown poteva mai cominciare il suo viaggio di scoperta del mondo (che lo ha portato a due romanzi scientifici, Crypto e La verità del ghiaccio, e a due umanistico-esoterici, Angeli e demoni e Il codice da Vinci) se non dall’elemento base, cioè l’anello, che ha ispirato la cultura norrena come quella mediterranea, facendo incrociare il mito classico con la materia bretone?

venerdì 4 agosto 2006

Bonaviri, una favola in forma di parabola


Se tre anni fa Il vicolo blu aveva fatto pensare a un recupero della vena familiare - una delle tre tensioni in cui si declina la vocazione di Bonaviri, insieme con quella astrale e quella naturale - adesso L’incredibile storia di un cranio (Sellerio) rimanda prepotentemente alle sfere più agite della cosmogonia bonaviriana, a integrare una concezione di fantascienza mai frequentata da alcuno con gli stessi esiti: dove il fantasy performa la scienza in un geyser alimentato alla presa di carico dell’onirismo, della visionarietà e del visibilio.

venerdì 20 gennaio 2006

Come Baricco rimette ordine nel mondo


Alla fine protagonista di Questa storia (Fandango) risulta non Ultimo ma il personaggio che parte per ultimo, Elizaveta, mentre il ragazzo con «l’ombra d’oro» (così chiamato per una congenita espressione sul volto che lo rende manifesto a tutti, al pari di un dio fanico) regredisce nel fondo di un tempo che non gli appartiene più: il tempo nel quale anche il suo circuito automobilistico, il sogno per il quale è nato (perché «la gente è viva solo quando riesce a fare quello per cui è nata»: sicché aspetta o ricorda), è diventato un rudere irriconoscibile.

mercoledì 14 dicembre 2005

Dan Brown, se un meteorite è un'americanata


Le due note poste in introibo al romanzo danno la misura delle intenzioni di Brown. La prima avverte che personaggi e luoghi sono «invenzioni dell’autore» necessarie a «conferire veridicità alla narrazione» e la seconda ricorda che «la Delta Force, il National Reconaissance Office e la Space Frontier Foundation esistono nella realtà così come tutte le tecnologie descritte».

mercoledì 12 ottobre 2005

Simona Vinci e la fiaba nera del bosco surreale



Simona Vinci è tra gli autori pulp che per primi hanno lasciato la tribù dei «cannibali» dopo aver contribuito non poco a edificarla con una carica di hard-splatter che provocò sconcerto anche nelle generazioni più aperte all’impatto crudo e nudo della voga della mimesi totale e del rispecchiamento della contemporaneità.

venerdì 19 novembre 2004

Alice Munro e l'arte della giravolta



In fuga (Einaudi), il nuovo libro di Alice Munro, arriva in Italia a un mese dall’uscita in Usa dove è stato accolto con l’entusiasmo che la scrittrice canadese suscita a ogni suo titolo.