sabato 11 maggio 2019

Fava e i professori dell'antifascismo


Come il “piccolo giudice” dello Sciascia di Porte aperte, anche il “professore” di Claudio Fava de Il giuramento (add editore, pp. 127, euro 14) non ha un nome. Non serve quando un personaggio da romanzo assurge a ipostasi di una coscienza morale: in Sciascia contro la pena di morte nel 1937, in Fava contro l’obbligo posto nel 1931 dal governo Mussolini ai docenti universitari di giurare fedeltà al regime fascista e dichiararsi quindi collusi.

giovedì 21 marzo 2019

La biblioteca di Bufalino che non presta i libri


Fu in questa lunga sala, una delle due che compongono la Biblioteca Bufalino, ricavata nel vecchio mercato ittico, che un anno prima di morire lo scrittore di Comiso ricevette una comitiva di lettori tedeschi venuti con i suoi libri in mano per conoscerlo e fargli domande.

venerdì 8 marzo 2019

La tranquilla Messina barricadera


L’immediato Secondo dopoguerra fu caratterizzato in Sicilia da una serie continua di rivolte popolari scatenate essenzialmente contro il carovita. La Sicilia si confermò una terra cresciuta nello spirito del Vespri e dei moti del 1848. Il 1946 fu l’anno che più infiammò l’intera Sicilia.

martedì 5 marzo 2019

L'antica Comiso che non si trova è sotto l'aeroporto?




Quando tra il 2012 e il 2013, a trecento metri dall’aeroporto di Comiso, fu scoperta una necropoli greca con otto tombe sparse in una vasta area già esplorata da Biagio Pace e sottoposta a vincolo indiretto, gli archeologi si chiesero dove fosse l’abitato, nel presupposto che se c’è un cimitero ci deve essere una città. Se lo chiedono ancora.

venerdì 22 febbraio 2019

La storia dell'Etna che è anche un mito


Se l’Etna offre un aspetto legato al variare del punto di osservazione; se appare in fogge diverse secondo le stagioni e le condizioni del tempo; se il suo genere, femminile o maschile, dipende da chi veda la montagna o il vulcano; se ancora la sua morfologia cambia col sovrapporsi e il moltiplicarsi delle eruzioni; se addirittura a volte si sottrae alla vista mentre altre si avvicina in un miraggio: se insomma l’Etna non si lascia irretire in un’immagine fissa, una iconografia permanente, è perché non ha storia. O meglio: è intollerante ai metodi della storia.

lunedì 11 febbraio 2019

L'epopea dei cantastorie


Quando bastava una marca da bollo di 500 lire e le piazze siciliane erano palcoscenici dove celebrare i riti dell’ostensione raccontando mirabilia, fole e fanfaluche, trovatori girovaghi senza parte ma con molta arte, un cartellone simile a una pagina di fumetti e una chitarra a tracolla, disputavano chiani e chiuse ai pupari e ai canterini, i parenti più stretti del Barnum del folk.

venerdì 1 febbraio 2019

Bufalino a Sciascia: sei come me, più cuore che ragione



L’intera opera di Leonardo Sciascia può farsi rientrare in una insistita operazione della ragione condotta sul crinale della ricerca della verità e della cartesiana clarté dentro un quadro di aderenza al dato storico, al “certo storico” dunque, nel quale non possono trovare spazio i temi romantico-decadenti che designano il coté letterario opposto: quello del cuore, dove i simboli prevalgono sui segni, il passato sul presente, la memoria sulla sua cancellazione, il vissuto sulla vita, la verosimiglianza sulla verità, la visione sulla vista, il paradiso artificiale sulla peripezia umana.

giovedì 31 gennaio 2019

Il prefetto che a Ragusa sfidò la politica. E perse


Il 31 gennaio 1993, intorno alle 18, il prefetto di Ragusa Antonino Prestipino Giarritta era in Piazza del Popolo ad aspettare l’autobus diretto a Messina, la sua città. Lasciava la carica di rappresentante del governo su disposizione del ministro dell’interno Nicola Mancino. 

giovedì 24 gennaio 2019

Quando lo Stabile di Catania disse no a Sciascia



Scrivendo per il suo “Almanacco siciliano” del 1969 la nota biografica su Sciascia, il poeta di Linguaglossa Santo Calì, fine saggista e attento osservatore della vita culturale siciliana, circonfuse nel mistero le ragioni per le quali il Teatro Stabile di Catania, dopo averlo inserito nel cartellone della stagione ‘64-65, non rappresentò L’onorevole

domenica 20 gennaio 2019

La luce a cielo aperto di Antonello

 


Sono gli occhi di Antonello, meglio ancora lo sguardo o forse più esattamente l’espressione, a ipnotizzare l’osservatore, cui sembra di essere osservato, a volte scrutato, altre adocchiato oppure disdegnato o anche interrogato. La sensazione si avverte anche visitando la mostra su Antonello da Messina che dopo il 10 febbraio da Palazzo Abatellis a Palermo si trasferirà fino al 2 giugno a Palazzo Reale a Milano.

mercoledì 16 gennaio 2019

Il giovane Camilleri a Porto Empedocle


Non è rimasto più nessuno della variopinta squadra di buontemponi che a Porto Empedocle si nutrì negli anni Trenta di quegli interessi perlopiù culturali ai quali Andrea Camilleri ispirò la propria educazione letteraria.

sabato 12 gennaio 2019

Dalì e Dante, confronto sulla Commedia



Non andate a Caltanissetta, nel tempio della cultura che è divenuto Palazzo Moncada, per vedere una mostra ma per assistere a una giostra. Vi attende infatti la tenzone tutta artistica e certamente singolare tra due giganti di sempre, Salvador Dalì e Dante Alighieri.

mercoledì 9 gennaio 2019

"Morto un sosia di Giuliano", le ultime rivelazioni



L’ultima rivelazione su Salvatore Giuliano viene da Potenza, dove un giornalista, Angelo Mauro Calza, evidentemente non proprio preparato e aggiornato sul caso Giuliano, ha raccolto per telefono le dichiarazioni di un infermiere dell’ospedale di Castelvetrano, Giosi Zito (che fa anche l’attore), il quale assistette il famoso “avvocaticchio” difensore del bandito, Gregorio Di Maria, quando era ricoverato e prima che morisse.

martedì 8 gennaio 2019

Il segreto dell'anello di Theano: pagano o cristiano?


Il recupero del cosiddetto “anello di Theano” (o forse Teano o ancora Teanò) da parte del Museo regionale di Agrigento più che risolvere un caso ne apre uno nuovo.

lunedì 7 gennaio 2019

Borrometi: io, la mia vita e la mafia



Giungendo da Racalmuto alle porte di Vittoria, Sciascia scriveva di avere l’impressione di «valicare un confine», di arrivare all’«argine contro cui si spengono, non senza qualche impennata, le ondate mafiose». Era appunto un’impressione, accreditata dall’epiteto di “Sicilia babba” che il Ragusano s’era visto attribuire.

sabato 5 gennaio 2019

Fava, il giornalista che insegnava la bellezza


Dopo trentacinque e nel giorno della sua uccisione è forse il caso di uscire dallo spirito celebrativo nel quale nemmeno Giuseppe Fava avrebbe voluto trovarsi, ancor più quando diventa autoreferenziale, come indulgevano nel 2014 Antonio Roccuzzo per il trentennale in un docufilm trasmesso da Raitre e l’anno scorso uno sceneggiato di Raiuno.

mercoledì 26 dicembre 2018

L'uomo che urlava alle ciminiere


Oggi è come se Marina di Melilli non fosse mai esistita. C’era su un muro diroccato di una casa demolita la scritta “Marina risorgerai” ma non è stato così. Non ci sono più muri né case.

sabato 22 dicembre 2018

Impressionisti e Dalì, a Catania due mostre in sequenza



Il caso ha voluto che due grandi mostre capitassero in concomitanza a Catania prestandosi a fare una da prosieguo ipotetico all’altra, se si accetta l’idea che Salvador Dalì prese il testimone dalle tavolozze degli impressionisti per portare il gusto anti-accademico al surrealismo.

lunedì 10 dicembre 2018

Quando Sciascia fu omertoso con Falcone


Nel 2011 Marcelle Padovani, l’intervistatrice di Giovanni Falcone e coautrice del libro Cose di Cosa nostra, dichiarava a Radio24 che Leonardo Sciascia nel 1982 rischiò un’accusa di favoreggiamento per avere risposto “Non ricordo” a una domanda del giudice istruttore circa un incontro con un emissario di Michele Sindona avvenuto nel 1979.

giovedì 6 dicembre 2018

Nemmeno la cultura salva la Sicilia dalla povertà


La scoperta che la Sicilia è la regione più povera d’Europa non ha sorpreso nessuno. Benché ci si aspettasse una pioggia di ordini del giorno, da Sala d’Ercole all’ultimo Consiglio comunale, o quantomeno un’interrogazione parlamentare come segno di turbamento, è invece prevalsa come sempre la rassegnazione a uno stato che può dirsi ormai irredimibile ed endemico.

mercoledì 5 dicembre 2018

La misteriosa lite tra Bufalino e Consolo


La sera del 18 settembre del 2010 Franco Battiato, intervistato da Mario Andreose a Pordenonelegge sulla figura di Gesualdo Bufalino, rivelò quanto l’autore di Diceria dell’untore aveva detto di Vincenzo Consolo: “Questo l’ho cancellato anche dalla lista dei miei nemici”.

La faccia tedesca e quella francese di Dio


C’è un punto nel quale un “ateo felice” come il tedesco Philipp Möller e un teista esoterico qual è il francese Hervé Clerc, autori di due libri concomitanti e indicativi per un genere in forte ripresa, possono incontrarsi: quello dell’inesistenza di Dio.

martedì 4 dicembre 2018

Montalbano di carta, i difficili rapporti con quello televisivo



Andrea Camilleri continua a essere frettolosamente considerato, sia dal pubblico che dalla critica militante, un autore d’intrattenimento che non sopravvivrà al suo tempo.

sabato 24 novembre 2018

La "Sistina" fantasma di Caltagirone



Il nome del santo fondatore degli Zoccolanti non ha portato alcuna “bona ventura” né al quartiere di Caltagirone che ne prende il nome né alla chiesa omonima oggi chiusa, quartiere e chiesa uno spopolato e l’altra in attesa (insieme con l’annesso convento) di interventi di restauro.

giovedì 15 novembre 2018

Gli impressionisti a Catania, sorprese e segreti

Dici impressionismo e pensi a Parigi, a quei fulminanti dieci anni di piena Belle Époque in cui la pittura tentò di fermare la fotografia sostituendo la posa con la mossa e lasciando gli atelier per riempire il Lungosenna e i boulevard, così scoprendo che è la luce naturale a colorare il mondo e offrire l’esperienza sconvolgente del vero che cambia sotto gli occhi e dà una sensazione momentanea, una impressione appunto.

mercoledì 17 ottobre 2018

Che spasso ridere delle disgrazie altrui



Nel suo gustoso libro Istruzioni per rendersi infelici, Paul Watzlawick racconta una barzelletta che propone come aneddoto: un ubriaco cerca le chiavi alla luce di un lampione. Lo vede un poliziotto che lo aiuta. Dopo un po' l'agente gli chiede se è sicuro di averle perse e l'ubriaco risponde: "Non qui, ma là dietro; solo che là è troppo buio".

domenica 7 ottobre 2018

Piero Guccione, una vita finita nel mare grande

 Guccione a Sampieri dove ogni mattina andava per respirare iodio

Dopo Severino Santiapichi se n'è andato anche Piero Guccione. Non solo Scicli ma tutta la Sicilia è più povera. Entrambi hanno rappresentato innanzitutto il rigore morale e nella loro attività (così diversa e così omologa nello spirito dell'arte: uno anche scrittore e l'altro pittore) non hanno che rilanciato la questione etica, assumendo pure incarichi pubblici: Guccione come assessore, Santiapichi liquidatore dell'Ato.

lunedì 1 ottobre 2018

Agnello Hornby alla battaglia degli animali



Il 23 giugno 2016, mentre i londinesi votavano Brexit o Remain, una bambina di nove anni andava con i genitori nel Parco di St. James in cerca di scoiattoli che, secondo un venditore di noccioline, erano spariti per il calo di turisti dovuto proprio al referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.

sabato 29 settembre 2018

Mario Ciancio davanti al tribunale speciale della storia



Sul caso di Mario Ciancio due riflessioni connesse vanno sicuramente fatte. La prima è questa: non sarebbe stato possibile a nessuno gestire a Catania per quarant'anni un giornale così potente - oggi non più da un decennio - senza scendere a patti o fare i conti con la mafia. La seconda, consequenziale: anche quando avesse operato senza alcuna implicazione mafiosa, questo potere sarebbe stato tale da dovere rivaleggiare con Cosa nostra oppure esserle inevitabilmente complementare nel controllo di Catania e della sua provincia.

venerdì 14 settembre 2018

Papa Francesco in Sicilia, ritorno a Sagunto


Pur nella labile sottigliezza della distinzione, non c’è mai una visita di un papa in Sicilia che non sia di tipo pastorale più che apostolico, dunque con un antico e originario senso correttivo e ammonitivo, paolino possiamo dire – e Paolo di Tarso fu tre giorni in Sicilia esortando e ravvedendo le prime comunità cristiano-giudaiche d’Europa.

sabato 14 luglio 2018

La Sicilia in treno, vista dal finestrino



Solo quando si sono trovati in treno nella Piana di Catania si sono resi conto della maestosità dell’Etna. Prima ne hanno fatto il periplo, sono arrivati a quota mille, vi hanno pure dimorato, ma la sua bellezza l’hanno colta solo da lontano. Come per un quadro.

mercoledì 11 luglio 2018

C'erano una volta le trazzere, muore la Sicilia d'antan



Il sistema delle trazzere regie siciliane versa in uno stato di pre-estinzione. L’antica rete viaria siciliana misura undicimila chilometri e tutti in condizioni di rovina. Quelle che nell’Ottocento sono state le vie della transumanza, nel Settecento le strade dei viaggiatori e prima ancora, fino all’età greca, i percorsi di collegamento comuni ad armenti e viandanti, sono oggi oggetto di accaparramento dei proprietari fondiari che le stanno letteralmente cancellando.

martedì 10 luglio 2018

Quello Sbarco ha lasciato detriti


Il 2 aprile scorso, per Pasquetta, grande fu la costernazione di Alan Batty, ex militare inglese, alla vista di gitanti tra le lapidi del cimitero britannico di Catania. La legge votata all’Ars il 26 giugno dovrà impedire simili atti di profanazione e di oltraggio.

sabato 23 giugno 2018

I Cavalieri di Aristofane diventano pupi siciliani


I Cavalieri di Aristofane in calendario a Siracusa è una commedia che difficilmente può lasciare il suo tempo e che è altrettanto difficile trasporre in un'altra lingua. Guido Paduano, uno dei più noti grecisti italiani, è arrivato addirittura a volgere un passo in inglese moderno per l'impossibilità di renderlo in italiano.

lunedì 28 maggio 2018

Gli uomini, che bastardi. Parola di Abbate


Se un merito ha il giornalista di Castelbuono Carmelo Abbate (volto noto di “Quarto grado”) è di avere scritto un libro, Gli uomini sono bastardi, nel quale si dimostra come il femminicidio sia un crimine molto più frequente nel nord Italia: dei dieci casi ripescati negli ultimi anni, i più efferati e tristemente famosi, tutt’altro che cold case, solo due si sono avuti nel Sud, uno a Cagliari e l’altro a Siracusa.

venerdì 11 maggio 2018

Mario Savio, il siciliano che infiammò l'America



Un tempo i Savio erano stati numerosi a Santa Caterina Villarmosa, tutti buona e brava gente di terracotta. Li chiamavano “i pignatari” perché lavoravano la creta e tornivano pentole di argilla che vendevano nella vallata del grande feudo. Poi si spersero per il mondo e una parte finì in America, dove si sparsero a loro volta fino nel West.

lunedì 7 maggio 2018

La donna giustiziera di Maugeri


Aveva ragione Calibano nella Tempesta di Shakespeare a dire di Prospero il mago che per liberarsi di lui bisognava togliergli i libri. Che sono molto pericolosi. Seby lo sa: la madre detenuta per omicidio ne ha scritto uno per dire le proprie ragioni, ma al prezzo di rivelare verità a suo danno.

venerdì 4 maggio 2018

Una risata ci disseppellirà


Il pubblico che, vedendo in anteprima a Montelepre il film “Salvatore Giuliano” di Rosi, sbottò in una risata alla vista dei compaesani e di se stessi sul set, pur sapendo e ricordando bene di essersi prestati come comparse, non era diverso da quello che in una trasmissione televisiva si è dato alla stessa risata generale sentendo un giornalista raccontare che, avendo a Dubai filmato con lo smartphone il cognato dell’ex presidente della Camera Fini in aeroporto, nel timore che la polizia gli sequestrasse il cellulare, trasmise il video per whatsapp a un collega in Italia e si rasserenò poi circa il recapito quando vide la doppia spunta.

giovedì 3 maggio 2018

La lava serve soprattutto in cucina


C’erano una volta abili artigiani che lavoravano la pietra lavica e ne facevano suppellettili, icone sacre, souvernir dell’Etna per poi andarli a vendere nelle piazze delle città del Nord, Milano soprattutto, dove attraevano per il loro pittoresco, scalpellini e manufatti insieme.

mercoledì 11 aprile 2018

Il populismo al tempo dell'astroturf


Nella definizione di “populismo” siamo ancora al punto di doverne precisare la sostanza, com’è per una norma di diritto che, prima di acquisire un’esatta natura giuridica e trovare formale applicazione, viene sottoposta al vaglio della dottrina e poi della giurisprudenza.

venerdì 6 aprile 2018

Le sorprese del Picasso di Noto


Mancano i grandi capolavori, ma Picasso c’è tutto nella mostra aperta fino al 30 ottobre al Convitto delle arti a Noto, remake di quella di tre anni fa allestita a Catania.

domenica 1 aprile 2018

Ainis alla ricerca di Messina


Come Silvestro di Vittorini, anche Diego di Michele Ainis è colto da “astratti furori” che dalla Padania lo risospingono nella sua Sicilia per una “conversazione” cominciata su un treno e proseguita sul ferryboat, nello Stretto dove ‘Ndria Cambria di D’Arrigo muore in barca senza raggiungere Punta Faro.

giovedì 22 marzo 2018

L'editor, c'è uno spettro nell'editoria


Ci sarà una ragione se l’opera letteraria è la sola attività creativa che preveda la figura dell’editor. Nessuno scultore o pittore, né un fotografo, si vede mai ritoccare da altri il proprio lavoro prima di una mostra: e ciò per un accettato principio di intangibilità dell’originale.

lunedì 19 marzo 2018

Dove osano i vuturuna



Volavano da tempi immemori i “vuturuna” nel cielo di Alcara li Fusi, attorno al Crasto e al Traora, i monti che come falesie sormontano il paese sul Rosmarino e creano le correnti calde ascensionali necessarie ai grifoni per volteggiare.

sabato 3 marzo 2018

A Caltagirone i Borboni sono rimasti in carcere




Curiosa ventura quella dell’ex carcere borbonico di Caltagirone, sede del Museo civico, di essere visitato come contenitore più che per il contenuto, che pure è notevole ospitando una ricca pinacoteca, una significativa sezione archeologica e una ragguardevole raccolta di documenti storici.

martedì 27 febbraio 2018

Cortei antimafia e marce antifasciste a Palermo



Un corteo convocato per l’affermazione di un ideale, che sia la lotta alla mafia o il rifiuto del fascismo, non può sfilare circondato dalla polizia in assetto antisommossa, che lo isola nel momento in cui lo scorta e che, impedendo attacchi altrui, in realtà ne inibisce ogni iniziativa.

martedì 20 febbraio 2018

Il successo di Montalbano in Tv? Dà la buonanotte


Anche per via della differente forza di penetrazione che hanno la televisione e i libri, il Montalbano televisivo supera di gran lunga quello letterario per il grado di notorietà. Nel tentativo, da più commentatori esperito, di spiegare le ragioni di tale successo, occorre partire proprio da questo dato, che peraltro lo stesso Camilleri ha più volte ricordato.

lunedì 19 febbraio 2018

Il trattato sull'amore di Perroni


Il minuterismo sta al minimalismo come il rococò al barocco. Ne è uno svolgimento e un superamento. Più che guardare all’essenza delle cose ne coglie la quotidianità più minuta, esercitando un’acribia che arriva a scrutare anche il banale e l’impercepito, come il giallo del semaforo o il dito racchiuso in un libro dopo un colpo di sonno. Lo ha inventato il taorminese Sergio Claudio Perroni, traduttore, agente letterario ed editor, che ha scritto uno spicilegio di petits poèmes en prose tentati dall’aforisma che molto sarebbero piaciuti a Baudelaire e anche a Bufalino.

domenica 18 febbraio 2018

E la Commissione antimafia cambiò pelle



Solo il 17 ottobre scorso, quando il tribunale di Roma stabilì che “Mafia capitale” era un’associazione dedita all’esercizio della corruzione, fu sventato il tentativo di comprendere dentro il fenomeno mafioso fattispecie di reato che semmai andavano iscritte nel lungo elenco degli effetti collaterali della recrudescenza mafiosa e non ricondotte ai casi tassativamente imposti da dottrina e giurisprudenza per disciplinare il 416 bis.

sabato 17 febbraio 2018

Vestivamo alla palermitana



In quel tempo di inizio Ottocento quando non si capiva bene se dovesse essere più bella a guardarsi la carrozza o la dama che ne scendeva vaporosa, la Marina di Palermo non era certo le Tuileries di Parigi, ma gli abiti femminili erano gli stessi e uguale, nell’una e nell’altra Promenade, menava anche il portamento delle signore che li sfoggiavano.